(ant. baglivo) Titolo di pubblico ufficiale, con attribuzioni e autorità molto varie. I b. furono introdotti nell’amministrazione francese da Filippo Augusto con la riforma (1180-90) che divise il territorio delle province settentrionali in circoscrizioni, dette grands bailliages, con a capo ufficiali dotati di vasti poteri amministrativi e giudiziari, cui corrispondevano i siniscalchi della Francia meridionale; la loro autorità diminuì dal 14° secolo. Accanto ai grandi b. e ai b. delle circoscrizioni ordinarie vi erano b. di circoscrizioni speciali (del palazzo o dell’arsenale ecc.). C’erano b. anche in Germania, Svizzera e Italia. I Normanni introdussero l’istituto dei baiuli nel Regno di Sicilia, dove si mantennero anche in epoca sveva: erano ufficiali regi a capo delle città e dei loro territori. In Oriente governavano le colonie veneziane nell’Impero bizantino e più tardi nello Stato ottomano. A Costantinopoli il baiulo o bailo veneziano era al tempo stesso ambasciatore di Venezia presso l’imperatore (per i b. dell’Ordine di Malta ➔ balì).
Con lo stesso nome di b. (o balio), s’indicarono anche giudici inferiori (Italia meridionale) e messi di tribunale (Italia centrale).