Figlio (Parigi 1165 - Mantes-Gassicourt 1223) di Luigi VII e di Adele di Champagne, successe al padre nel 1180. Continuando la politica paterna di affermazione del potere regio sulle più potenti famiglie feudali, indebolì successivamente le case di Champagne, di Fiandra e di Borgogna. Si volse poi a combattere gli stessi re di Inghilterra, che erano a un tempo in Francia una delle dinastie feudali più potenti e inquiete. La lotta iniziata con un colpo di mano di F. su Issoudun, fu interrotta all'improvviso con la pace di Châteauroux (giugno 1187), per cui il re d'Inghilterra, Enrico II, cedeva alla Francia alcuni territorî nel Vermandois, in cambio delle nozze di suo figlio, Giovanni (detto poi Senza Terra), con la figlia di Filippo. Ripresa tuttavia la lotta, Enrico II, sconfitto, moriva dopo aver firmato una pace umiliante (trattato di Azay-le-Rideau, 6 luglio 1189). Intanto fervevano i preparativi di F. per la terza crociata che egli intraprese insieme con l'imperatore Federico Barbarossa e il re di Inghilterra Riccardo Cuor di Leone: s'imbarcò a Genova, dirigendosi a San Giovanni d'Acri, ove i cristiani avevano concentrato tutti i loro sforzi per strappare la città ai musulmani. Vi riuscirono dopo penose vicende (1191); tornato in patria, profittando dell'assenza di Riccardo Cuor di Leone che era prigioniero, attaccò i territorî inglesi in Normandia, continuando la guerra anche dopo la liberazione di Riccardo e contro il suo successore Giovanni Senza Terra, senza risparmio di colpi dovendo fronteggiare la contemporanea ribellione di feudatarî francesi; riuscì a assestare infine, con successive vittorie, un colpo decisivo alla potenza inglese in Francia occupando Normandia, Bretagna, Poitou e Aquitania, malgrado l'appoggio di Innocenzo III agli Inglesi (1208). Nel 1213 cercò vanamente di portare la guerra sul suolo stesso dell'Inghilterra; poi appoggiò Federico II di Svevia, nella conquista del potere imperiale, contro Ottone di Brunswick, vincendo quest'ultimo nella battaglia di Bouvines (1214), in cui sconfisse anche due potenti feudatarî ribelli, il conte di Fiandra e il conte di Boulogne. Fu il momento culminante della potenza di F., che si rivolse al consolidamento dei risultati già ottenuti appoggiandosi alle organizzazioni cittadine contro la feudalità. Conservò atteggiamento indipendente nei riguardi del papato, sia a proposito del suo divorzio da Ingeborg di Danimarca (che aveva sposato in seconde nozze nel 1193), sia nei riguardi della politica inglese, sia per le continue limitazioni al potere dei vescovi. Politico abile e accorto, tenace nella realizzazione dei suoi piani, F. fondò su salde basi la monarchia francese.