– Artista britannico (n. Bristol 1974?). Tra i più significativi esponenti della Street art, i suoi primi lavori, a firma Kato e Tes, risalgono alla fine degli anni Ottanta, sebbene la sua notorietà sia strettamente associata alla prima manifestazione di Street art britannica, organizzata nel 1998 con Inkie (Tom Bringle). Abile manipolatore dei codici comunicativi della cultura di massa, tematiche centrali delle sue opere (realizzate all’inizio attraverso la tecnica dei graffiti a mano, poi con quella dello stencil che gli consente una maggiore rapidità di esecuzione), sono costituite dalla condanna delle atrocità della guerra, dell’inquinamento, del maltrattamento degli animali e del consumismo, e suoi soggetti ricorrenti – talora corredati da slogan – sono scimmie, topi, poliziotti, ironicamente assunti a soggetto-simbolo di tipologie umane ben distinguibili, ma anche membri della famiglia reale, gatti e bambini. La reale identità di Banksy - che nel 2010 ha ricevuto una nomination all’Oscar per il documentario Exit through the gift shop - non è nota, e questo gli ha permesso di epurare il soggettivismo dell’artista dal contenuto delle sue opere, oltre che di compiere azioni di guerrilla art: tra queste le incursioni nei musei (ad es., nel 2005 al Metropolitan museum di New York, dove ha appeso il ritratto di una dama che indossa una maschera a gas), negli zoo e a Disneyland (dove nel 2006 ha introdotto una scultura raffigurante un detenuto di Guantanamo). L'artista ha inoltre documentato sul luogo gli orrori dei conflitti bellici (i nove graffiti realizzati nel 2005 sul lato palestinese del muro tra Israele e Cisgiordania, l'incursione artistica nella Striscia di Ghaza nel 2015, ironicamente documentata nel suo sito nella forma di un video di promozione turistica, la realizzazione nel 2017 a Betlemme del Walled-off Hotel, con vista sul muro che separa israeliani e palestinesi e decorato da sue opere) e riconvertito il tessuto metropolitano delle città occidentali in luogo di riflessione (i lavori realizzati nel 2008 sulle case distrutte di New Orleans dopo l’uragano Katrina, il progetto del 2013 Better out than in, che prevedeva la realizzazione di un’opera al giorno in varie zone di New York e che nello stesso anno gli è valso il Webby Awards, e il parco divertimenti aperto dall'agosto al settembre 2015 in un'area abbandonata sulla spiaggia di Weston-super-Mare, nel sud-ovest dell'Inghilterra, parodia dark dei parchi a temi della Disney). Più recentemente, Bansky si è attribuito attraverso un video pubblicato su Instagram la paternità dei graffiti comparsi nel 2021 sui muri di alcune località balneari britanniche del Suffolk e del Norfolk, tra i quali We're all in the same boat a Nicholas Everitt Park. Tra le mostre allestite in Italia occorre citare Un artista chiamato Banksy (Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 2020), Building castles in the sky (Parma, Palazzo Tarasconi, 2021) e Banksy. The great communicator (Trieste, Salone degli Incanti, 2022). Dal 2019 l'artista è finanziatore della nave umanitaria Louise Michel, il cui equipaggio formato da attivisti dallo stesso anno effettua salvataggi nel Mediterraneo centrale. La storia artistica di B. è stata compiutamente ricostruita nel docufilm Banksy and the rise of outlaw art (Banksy e l'arte della ribellione, 2020), diretto e prodotto da E. España.