Nome di santi e di beati:
1. Bonifacio, santo. Martire (probabilmente sec. 4º, a Tarso); le sue reliquie furono portate, tra il sec. 6º e il 7º, a Roma, dov'ebbe sull'Aventino una chiesa, che, nel sec. 10º, ceduta da Benedetto VII al metropolita Sergio per fondarvi un monastero, assunse anche il nome di S. Alessio, che poi prevalse. Con la venuta delle reliquie, fu anche rimaneggiata la Passione orientale del martire (B. viveva in peccato con la matrona Aglae; pentitisi, egli va in Oriente a cercarvi reliquie e subisce il martirio; Aglae ne depone il corpo nella basilica da lei eretta), la quale formò l'argomento di un notissimo maggio toscano e di qualche tragedia secentesca. Festa, in Occidente 14 maggio, in Oriente 19 dic. e 5 giugno, per cui è probabilmente da identificare con un altro B., di località ignota, commemorato il 6 giugno.
2. Bonifacio, santo. Vescovo di Ferentino (sec. 6º); noto per i fatti miracolosi che di lui racconta Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Festa, 14 maggio.
3. Bonifacio. Santo leggendario, dato come vescovo scozzese (630 circa), per una confusione tra i due santi Albano e Curitano e un papa, verosimilmente san Bonifacio IV, forse allo scopo di conferire prestigio a un monastero fedele agli usi romani che, secondo la leggenda, il preteso B., dopo essere stato papa per 7 anni, avrebbe introdotto nella Scozia.
4. Bonifacio, santo. "Apostolo della Germania" (n. nel Wessex 675 circa - m. presso Dokkum 754). Educato nelle abbazie di Exeter e di Nursling, si sentì chiamato a evangelizzare i popoli affini del continente. Una prima missione nella Frisia, donde la reazione pagana di Radbod aveva cacciato Willibrord, non ebbe esito (716), e fu seguita da un viaggio a Roma (719). Qui Gregorio II mutò al missionario il nome di Wynfrith (Vinifredo) in quello di B. e lo esortò a evangelizzare i Turingi. Ma, conosciuta la morte di Radbod, B. passò in Frisia, collaborando con Willibrord, quindi nell'Assia; recandosi però nuovamente a Roma, ove (722) fu consacrato vescovo. Assicuratosi l'appoggio di Carlo Martello, riprese l'attività missionaria nell'Assia; ove abbatté la secolare quercia sacra a Donar, in Geismar (probabilmente la località di questo nome presso Fritzlar). Passò poi dieci anni tra i Turingi. B. intanto era fatto arcivescovo (732 circa) dal nuovo papa Gregorio III. Avendo fondato le quattro diocesi della Baviera, Passau, Salisburgo, Frisinga e Ratisbona e quelle di Büraburg (Buerberg) nell'Assia, Würzburg e Erfurt in Turingia, Eichstaett e Neuburg pure in Baviera, gli toccò poi, per incarico di Carlomanno maggiordomo d'Austrasia, quindi anche di Pipino il Breve, di riformare il clero franco; il che B. ottenne in varî concilî tra il 742 e il 745. Con l'avvento al trono di Pipino, l'influenza di B. declinò sempre più, nonostante egli avesse indirettamente contribuito alla sua ascesa, consacrandolo poi a Soissons (751). Tornato nella Frisia, fu ucciso da un gruppo di pagani insieme ai compagni, tra cui Eoban, vescovo di Utrecht. Si hanno di lui una grammatica, una metrica, alcune poesie artificiose; importanti le lettere. Festa, 5 giugno.
5. Bonifacio, santo. Vescovo di Losanna (n. Bruxelles 1181 - m. 1260) dal 1231, per otto anni dové lottare contro il clero riottoso e le fazioni cittadine; nel 1239 fu quasi ridotto in fin di vita dal podestà imperiale Pietro di Berna. Rinunciò allora al vescovado e si ritirò nel convento cisterciense di Cambre presso Bruxelles. Prese però parte al concilio di Lione nel 1245. Festa, 19 febbraio.
6. Bonifacio I papa, santo (v. voce).
7. Bonifacio IV papa, santo (v. voce).
8. Bonifacio di Savoia, beato. Prelato (castello di Sainte-Hélène-du-Lac 1207 circa - Sainte-Hélène-des-Millères 1270); figlio del conte Tommaso di Savoia, fu destinato alla Grande Certosa. Eletto (1232) vescovo di Belley, che amministrò, come poi Valenza dopo la morte del fratello Guglielmo (1239), fu dalla nipote, Eleonora di Provenza, moglie di Enrico III, chiamato in Inghilterra come arcivescovo di Canterbury e ricevette gli ordini sacri. Benché malvisto, in quanto straniero, difese contro il re i diritti del clero inglese ma quando volle visitare, come metropolitano, la chiesa di S. Paolo a Londra e per entrarvi ricorse alla forza, si scatenò un tumulto, per cui dovette fuggire (1249). Tornato in Inghilterra, appoggiò la sollevazione contro Enrico III (1252-53); nel 1256 accorse a Torino a liberare il fratello Tommaso, quindi tornò in Inghilterra ma, scoppiata la guerra civile, si rifugiò in Francia. Più tardi, scomunicò i baroni ribelli (1263-64), e ritornò dopo la vittoria di Enrico III, dal 1265 al 1268. Culto approvato nel 1838; festa, 21 luglio.