Città della Francia centrale (71.000 ab. nel 2005), capoluogo del dipartimento del Cher, a 130 m s.l.m. su un’altura circondata da corsi d’acqua (Yèvre, Auron). Importante centro militare (caserme, polveriere, impianti per costruzioni aeronautiche e di armi). Altre attività industriali riguardano i settori meccanico, tessile, chimico e alimentare (birra, liquori). Consistente è anche il mercato del bestiame (specialmente ovini). B. è anche centro culturale e di interesse turistico.
Il nome deriva dai Galli Biturigi, di cui fu capitale. Nel 52 a.C. fu conquistata dai Romani. Sede vescovile sin dalla metà del 3° sec., conquistata nel 478 dai Visigoti, fu incorporata nel Regno franco. Verso la fine del 9° sec. divenne sede di contea e nel 1101 fu riunita ai domini della Corona con tutto il Berry, del quale divenne capitale. Nella prima metà del 15° sec. fu il centro della resistenza realista contro Inglesi e Borgognoni e Carlo VII vi stabilì la corte e il parlamento, rimasti fino al 1429. Durante le guerre di religione fu avversa ai calvinisti ed Enrico IV la poté avere solo nel 1594.
Intorno all’oppidum gallo-romano, il nucleo medievale di B. caratterizza l’aspetto antico della città. Oltre le chiese di St.-Pierre-Le Guillard e di Notre-Dame (ricostruita nel 1520), la cattedrale (conclusa nel 1270 con interventi nel 16° sec.; vi restano due portali dell’antica, 1014-30) è una delle più importanti di Francia, a cinque navate con coro a deambulatorio e notevoli vetrate del 13°, 15° e 16° sec. (alcune attribuite a J. Lécuyer); nella cripta è la tomba di Jean, duca di Berry, di tipo borgognone. Il palazzo di J. Coeur (terminato 1453) è uno dei più bei monumenti dell’architettura gotica civile. Tra gli altri edifici civili è l’antico municipio (ora Petit-Lycée), costruito (1488) da Jacques de Pigny, con la celebre torre scalare; i palazzi Cujas (inizio 16° sec.) e Lallemant (1518), caratterizzati da elementi italiani; l’Hôtel-de-Ville (iniziato nel 1684 da P. Bullet). Nel palazzo Cujas è il Musée du Berry, che conserva preziose testimonianze artistiche della città.
Prammatica sanzione di B. Emanata il 7 luglio 1438 dal re di Francia Carlo VII, statuiva una convocazione periodica (10 anni) di concili, cui poteva essere deferito il papa qualora avesse dato scandalo. Riduceva al minimo il diritto di appello a Roma per le cause ecclesiastiche e affidava ai capitoli la collazione delle cariche ecclesiastiche, in pratica sanzionando l’autonomia della Chiesa di Francia. Il Papato ne ottenne l’abolizione nel 1516.