(ucr. Bukovina) Regione storica situata a N della Moldavia, senza precisi limiti naturali, in territorio politicamente diviso in parti uguali tra Ucraina e Romania. Comprende parte del versante orientale dei Carpazi e si estende verso NE fino al fiume Dnestr; è costituita, intorno agli alti corsi del Siret e del Prut, da zone collinari e di pianura. Ha clima continentale, assai rigido l’inverno con scarse precipitazioni nelle regioni inferiori. La popolazione è formata in prevalenza di Ruteni a N e di Romeni a S. Ha carattere prevalentemente agricolo nella zona presso il Dnestr, mentre altrove sono molto sviluppate le foreste. Intensamente praticato anche l’allevamento del bestiame grazie ai pascoli molto estesi.
Legata nella vicenda storica alla Moldavia ed esposta per la sua posizione a invasioni o insediamenti di Polacchi, Ruteni, Magiari, Tedeschi della Transilvania, dal 1482 al 1769 rimase sotto il dominio turco, cui succedette quello russo e quindi, dal 1772, quello austriaco. Durante la Prima guerra mondiale fu occupata (1914-17) dai Russi, passò poi sotto il controllo austro-tedesco fino all’armistizio. Annessa nel 1920 alla Romania, la parte settentrionale fu ceduta all’URSS in forza dell’ultimatum russo del 27 giugno 1940; rioccupata anche questa dalla Romania durante la Seconda guerra mondiale, la B. fu teatro d’operazioni per l’offensiva russa dell’inverno 1943-44; il trattato di pace del 1947 sanzionò il ritorno della B. settentrionale sotto la sovranità sovietica.