Consorteria di Siena. Si diede tra le prime all’attività bancaria, istituendo, secondo la tradizione nel 1209, una ‘compagnia’, presto potente in Francia e Inghilterra. Legata alle sorti del ghibellinismo, ebbe il suo apogeo al tempo di Federico II e di Manfredi. In lotta con i Fiorentini dopo il 1283 per i servizi bancari della Camera papale, tentò di resistere allargando le sue basi (onde la designazione di grande tavola), ma, dopo aver chiesto una moratoria nel 1298, nel 1304 fallì, salvando con espedienti fraudolenti buona parte dei beni dei membri. Nel 1348 stipulò un concordato con Clemente VI, che nel 1345 per esigere gli antichi diritti aveva usato la scomunica.