Nelle forze armate odierne, reparto organico di truppe che è allo stesso tempo unità tattica, di addestramento, disciplinare e amministrativa. Conta circa 200 uomini inquadrati da due o più subalterni e comandati da un capitano. A seconda del compito cui è destinata, la c. di fanteria può essere c. comando, c. fucilieri, c. mitragliatrici pesanti, c. mortai, c. cannoni ecc. Le compagnia c. del genio hanno composizione e forza varia a seconda delle specialità cui appartengono.
Nella Marina militare italiana compagnia c. di sbarco, il reparto di uomini dell’equipaggio di ogni nave da guerra, destinato a eventuali operazioni militari a terra.
Associazioni commerciali che in periodo mercantilista godettero del monopolio del traffico con lontani paesi e furono a volte investite dell’amministrazione di essi. Le più celebri furono quelle intitolate con denominazione generica delle Indie.
Per le associazioni di mercenari ➔ compagnìa di ventura.
Complesso di persone riunite per allestire e rappresentare opere drammatiche in spettacoli pubblici, nei teatri o all’aperto. Comprende il capocomico, il direttore, il regista, gli attori, il direttore di scena, personale di amministrazione, personale tecnico; nelle principali c. del 18° sec., e ancora nel 19°, vi era la figura del poeta addetto.
Nel Medioevo e nel Rinascimento le rappresentazioni erano per lo più occasionali e gli attori volontari; solo nel 16° sec. essi cominciarono a riunirsi per esercitare la professione in una serie continuata di rappresentazioni a pagamento. Le c. appaiono già da allora in varie formazioni: guidate da un attore famoso o costituite da un gruppo di attori associati che ne stipendiavano altri (compagnia c. sociale) o da più attori che si dividevano i proventi secondo il merito o il rendimento (compagnia c. a carature). All’influenza di queste c., passate attraverso tutta l’Europa (e in particolare la Francia), si deve il consolidamento del nascente professionismo teatrale. Nel 18° sec. le c. divennero più indipendenti; alla commedia in tutto o in parte improvvisata si venne sempre più sostituendo l’opera drammatica scritta e la figura del capocomico assunse maggiore importanza; alla fine del secolo, quasi scomparse le maschere, si costituirono i ruoli. Nel 19° sec. si formarono le compagnia c. stabili sovvenzionate, con personale numeroso, messe in scena accurate, repertorio vasto e variato; accanto a esse, rimanevano sempre attive le c. nomadi; nella seconda metà del secolo si costituirono anche c. occasionali, c. per l’estero, c. trapelate, in cui per un tempo determinato accanto a un attore celebre (mattatore) recitavano altri di minore prestigio; sempre vivaci restavano le c. minime (di guitti), nei borghi e nei villaggi.
Dopo la Seconda guerra mondiale si sono diffuse compagnia c. stabili, a carattere cittadino o regionale, e semistabili, sotto la guida di un regista. A queste formazioni si sono affiancati dagli anni 1960 gruppi autogestiti o cooperative teatrali con produzioni ‘povere’ dalla forte impronta sperimentale.
Società operante soprattutto nei settori delle assicurazioni, dei noli e dei trasporti marittimi, dei trasporti ferroviari e aerei.
Per le compagnie aeree ➔ aviazione.