(ingl. House of Commons) Camera bassa del parlamento britannico, formata dai rappresentanti eletti, il cui nome si definisce in contrasto con la Camera alta, quella dei Lord (➔).
In origine espressione della classe sociale dei proprietari del regno (men of propriety) non nobili, la sua storia è connessa con le lotte politiche tra nobiltà, clero e sovrano risalenti al 13° secolo. Già nel secolo successivo, sotto Edoardo III, i C., composti dall’alleanza dei country gentlemen con i deputati dei borghi, acquistarono una propria fisionomia; al 1344 risale tradizionalmente la costituzione di una camera parlamentare indipendente, la cui funzione politica si affermò infine nel 16° sec. nei conflitti con Elisabetta I. Con il Reform Act del 1832 acquistò quel carattere di potere indipendente ed equivalente rispetto ai Lord e alla corona, che avrebbe definito la vita parlamentare della Gran Bretagna moderna. I successivi Reform Acts del 1867-68 e del 1884-85 contribuirono a una demolizione progressiva di residui privilegi, aprendo la Camera all’avanzata della borghesia industriale, premessa politica per la sua egemonia parlamentare a partire dal 19° secolo. Nel 20° sec. il primato della Camera dei C. su quella dei Lord fu confermato dall’approvazione dei Parliament Acts del 1911 e 1949.