cameràrio Termine che, nel Medioevo, designava in genere la persona addetta alla custodia del tesoro, all'amministrazione dei beni del sovrano, di una comunità civile o religiosa, ecc. (detto anche camerlengo); nella costituzione comunale era il tesoriere del comune. Nella monarchia normanna e sveva, il gran c. era l'ufficiale preposto alla camera o fisco regio: riceveva il denaro che a questa si versava, aveva cura della persona del re, sopraintendeva a tutti i tesorieri del regno, presiedeva il tribunale supremo delle finanze: col tempo diventò ufficio onorifico. Nel governo della Chiesa esisteva fin dal sec. 11° un camerarius, che presiedeva la camera dominii papae o camera apostolica. Nella curia romana prevale l'appellativo di camerlengo. Il camerarius cleri Romani presiedeva le conferenze del clero parrocchiale romano e aveva attribuzioni di carattere onorifico.