In matematica, il termine è usato con diversi significati.
In algebra la c. di un corpo K sia lo zero oppure un numero primo, p, a seconda che il sottocorpo fondamentale di K sia il campo razionale, o il campo finito di p elementi (campo formato dalle p classi-resto rispetto a un numero primo p).
C. (o funzione c.) di un insieme E contenuto in un insieme M è la funzione z(x) definita in tutto M che vale 1 per ogni elemento x di E, e vale 0 per ogni elemento di M non appartenente a E.
C. di un logaritmo è la sua parte intera.
C. (o rango) di una matrice è il massimo numero delle sue righe che sono linearmente indipendenti; questo è anche il massimo numero delle colonne linearmente indipendenti, e anche il massimo ordine dei minori con determinante diverso da zero che dalla matrice si possono estrarre. La considerazione della c. ha importanza nella teoria delle matrici, nella teoria dei sistemi di equazioni algebriche lineari (➔ Capelli, Alfredo).