Società segreta della prima metà del 19° secolo. Sorse in Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (tra il 1807 e il 1812), probabilmente come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai di stretta osservanza napoleonica. Dopo il 1815 si diffuse anche in Sicilia e nello Stato Pontificio e, attraverso la Romagna, venne a contatto con le sette democratiche dell’Italia settentrionale facenti capo a F. Buonarroti. Dall’Italia poi si diffuse in Francia (1821) e in Spagna. L’apice dell’attività della C. fu il moto napoletano del 1820; entrata in crisi dopo una serie di fallimenti, fu riorganizzata da Buonarroti ( C. riformata, C. democratica universale) e rimase potente organizzazione clandestina a largo raggio europeo fino al 1835. L’ultima prova di forza della C. furono i moti dell’Italia centrale del 1831 e in Francia la rivolta di Lione del 1834. La morte di Buonarroti (1837) e la vittoriosa concorrenza della Giovine Italia di Mazzini finirono con lo spezzarne le file.
Compito della C. era quello di opporsi ai governi assoluti e di tendere alla concessione di uno statuto; successivamente (1818) emerse l’esigenza repubblicana e un vago programma sociale.