Uomo politico argentino (Anillaco, La Rioja, 1930 - Buenos Aires 2021). Avvocato, dal 1973 al 1976 fu governatore della provincia di La Rioja, carica che ricoprì, dopo un periodo di carcerazione (1976-81), anche dal 1983 al 1989. Nella Juventud peronista dal 1955, nel 1990 M. è divenuto presidente del Partido justicialista (PJ), principale componente del movimento peronista. È stato eletto presidente dell'Argentina nel 1989. In campo economico M. ha adottato una politica di ispirazione liberista che ha portato a una riduzione dell'inflazione, ma gli è valsa aspre critiche all'interno del proprio partito e del sindacato peronista, mentre verso i responsabili della precedente dittatura militare (1976-83) ha approfondito la politica di conciliazione nazionale già inaugurata dal predecessore, R. Alfonsín. Rieletto presidente della Repubblica nel maggio 1995 con un mandato ridotto a quattro anni, M. conobbe un rapido calo di popolarità per il perdurare della crisi economica, nonostante la politica di stabilizzazione monetaria avviata durante il primo mandato, per le conseguenze sociali dei tagli apportati alle spese per l'istruzione e la sanità, nonché per gli effetti sull'opinione pubblica del coinvolgimento di alcuni ministri e parenti dello stesso presidente in episodi di corruzione. Un altro e più grave elemento che determinò un'ulteriore perdita di consensi attorno a M. fu costituito dalla pubblicazione di testimonianze sempre più numerose sui crimini commessi nel periodo della dittatura militare (1976-83), testimonianze che aumentarono il distacco verso un presidente che, nel nome della riconciliazione nazionale, aveva concesso l'amnistia ai maggiori responsabili di tali crimini. Nelle elezioni presidenziali dell'ottobre 1999 il candidato peronista E. Duhalde, sostenuto da M., fu sconfitto al primo turno dall'esponente di centrosinistra F. De la Rua. Dopo la drammatica crisi economica e sociale del 2001-02, M. si è ripresentato alle elezioni del 2003, ritirando però la propria candidatura prima del ballottaggio contro N. Kirchner. Nelle elezioni del 2005, presentatosi nella sua stessa provincia di origine, è stato sconfitto ma ha ottenuto comunque un seggio come senatore in quanto primo dei non eletti. Nel giugno 2013 M. è stato condannato alla pena di sette anni di reclusione per avere avuto un ruolo nel contrabbando di armi verso Ecuador e Croazia durante il suo mandato.