Periodo dell’anno antecedente la quaresima (il nome deriva dall’espressione latina carnem levare «toglier la carne»), la cui data di inizio è, secondo alcuni, il giorno di S. Stefano, ma per i più il 17 gennaio. Non di rado la festa si limita agli ultimi 3 giorni, o addirittura al martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri e chiude il carnevale. Nelle chiese di rito ambrosiano, invece, il c. termina con la prima domenica di quaresima, comprendendo così 4 giorni in più ( carnevalone).
Il c. si festeggia solitamente con balli e mascherate. Le usanze sono in genere sopravvivenze di antichi riti (forse continuazione dei saturnali romani), tutti connessi a un rito di purificazione, come testimoniato per es. dalla messa in scena del funerale di C., un omaccione disteso sul cataletto accompagnato da un corteo, che spesso caratterizza la parata della mezzanotte dell’ultima sera. C. è qui l’anno vecchio che muore e porta via le tristezze e i mali del passato. Attorno a questo personaggio si sono affollate poi le maschere locali, contribuendo a rendere la rappresentazione uno spettacolo folcloristico tra i più rilevanti. In Italia il c. ebbe fastose tradizioni a Venezia, Firenze, Roma, che continuano ancor oggi, soprattutto a Venezia e in centri turistici come Viareggio. All’estero particolarmente famoso è il c. di Rio de Janeiro