Località in prov. di Siracusa, nel comune di Noto.
Dà nome alla cultura di C. (Bronzo antico), molto diffusa nella Sicilia orientale e meridionale. Gli insediamenti sono spesso villaggi naturalmente o artificialmente fortificati. Intenso fu in questo periodo lo sfruttamento delle miniere di selce di Monte Tabuto e degli Iblei: nei livelli archeologici è abbondante l’industria di tipo campignano (➔). La ceramica è decorata a linee brune su fondo chiaro, con motivi a bande incrociate. Le forme più comuni sono grandi anfore biansate, bacili su alto piede, bicchieri a clessidra ecc. Numerosi i corni votivi fittili. Il metallo è ancora molto raro. Rapporti con la coeva civiltà elladica sono attestati, oltre che dalle ceramiche, da ‘ossi a globuli’, placchette d’osso ornate con globuli in rilievo e con incisioni. Le sepolture, a grotticella artificiale, erano chiuse da muretti a secco o da portelli di pietra, talvolta decorati con motivi spiraliformi.