Popolazione precolombiana portatrice di una cultura fiorita sull’altopiano di Bogotá (Colombia). Al tempo della conquista spagnola era ripartita in nove Stati, dei quali i due maggiori in fase di espansione politica e con tendenza all’unificazione dell’intero territorio.
Agricoltori sedentari, vivevano in grossi borghi formati da capanne di pali e d’argilla. Assente la scultura in pietra, erano invece sviluppate la lavorazione dei metalli preziosi (oro, rame, tumbaga) di cui si facevano anche statuette, e la ceramica. Armi principali erano lancia a propulsore, fionda, spada di legno a doppio taglio, scudo. Le vesti erano di tipo andino, a più capi, di cotone domestico, ma con la decorazione dipinta anziché intessuta.
Il sistema politico era teocratico: le cariche di capo e sacerdote si ereditavano in linea materna; la società era divisa in classi (nobili, guerrieri, popolo, schiavi e prigionieri di guerra). La religione includeva il culto del Sole, al quale si offrivano sacrifici di fanciulli. I C. opposero scarsa resistenza agli Spagnoli, la loro lingua e buona parte della loro cultura sono oggi scomparse.