In psichiatria, psiconevrosi caratterizzata dalla tendenza morbosa a vivere in luoghi chiusi e appartati. La c. rinvierebbe a esigenze primarie di fusione con figure genitoriali, esigenze che nascerebbero dal desiderio di protezione, e che sarebbero attive, in forma non necessariamente patogena, in ogni fase della vita, costituendo il necessario e continuo correlato di altrettante fondamentali istanze di differenziazione dell’Io.
La claustrofobia è invece il timore ossessivo per i luoghi chiusi, ricondotto in psicanalisi al trauma della nascita. Sembra anche riferibile a sentimenti di colpevolezza per esperienze masturbatorie infantili.