Nell’Uomo e in altri Vertebrati, la parte superiore e ristretta del tronco, su cui s’articola e si muove la testa, che il c. unisce al torace.
Nell’Uomo il c. corrisponde alla regione delimitata in alto dai confini topografici della testa, in basso da quelli superiori del torace. La sua forma, grossolanamente cilindrica, presenta più o meno marcate, in rapporto al sesso, all’età, alla costituzione e allo stato di nutrizione, le salienze caratteristiche della cartilagine tiroide, della trachea e dei muscoli sternocleidomastoidei, che dalle apofisi mastoidi si portano in basso, convergendo sullo sterno. Topograficamente un piano passante per i processi trasversi delle vertebre cervicali divide il c. in una porzione posteriore o nuca e una anteriore, più importante della precedente per gli organi che vi hanno sede o l’attraversano (condotti alimentare e aerifero, arterie, vene, nervi, dotto toracico). Anatomicamente il c. si compone di più strati di muscoli, all’interno dei quali, in senso antero-posteriore, sono disposti il condotto aerifero con la tiroide, il canale alimentare (ipofaringe ed esofago cervicale), la colonna vertebrale; lateralmente e simmetricamente è situato il fascio nervo-vascolare del c. (vena giugulare, arteria carotide, nervo vago).
Si dà il nome di c. anche alla parte assottigliata e ristretta di un membro od organo ( c. del piede, c. dell’utero, c. della vescica). In particolare, nella descrizione del femore e dell’omero, si chiama c. anatomico la porzione ristretta che sorregge la testa dell’osso; c. chirurgico il tratto che unisce l’intera estremità superiore al corpo, al livello del quale si può praticare l’amputazione.