Accordo delle sillabe finali, che forma la rima; talora s’intende per c. l’uguaglianza delle sole consonanti nella terminazione di due parole (per es., mare e dolore; padre e leggiadro), contrapposta all’assonanza in cui sono identiche solo le vocali.
Nel sistema tonale intervalli e accordi capaci di produrre un effetto d’affermazione e di riposo. Tali, per es., fin dalle antiche civiltà classiche, gli intervalli di ottava e di quinta ( c. perfette) e, fin dal Medioevo, quelli di terza e di sesta ( c. imperfette) e tali, nel sistema tonale moderno, gli accordi perfetti maggiori e minori. Opposto al concetto di c. è quello di dissonanza (➔). I parametri della c. possono variare a seconda di epoche, civiltà e gruppi culturali.