Figlia (Parigi 1606 - Torino 1663) di Enrico IV e di Maria de' Medici. Andata sposa il 10 febbr. 1619 al futuro duca di Savoia Vittorio Amedeo I, fu sospettata per molti anni come longa manus del Richelieu. Con l'avvento del marito al ducato (1630) e dopo il trattato di Cherasco (1631), C. giovò alla politica sabauda, pur non riuscendo a ottenere la corona regia da lei e dal marito desiderata. Reggente nel 1637 per il figlio Francesco Giacinto e poi (1638) per Carlo Emanuele II, strinse un nuovo trattato col fratello Luigi XIII (3 giugno 1638), destando l'opposizione dei cognati Tommaso di Savoia Carignano e cardinale Maurizio (donde il partito dei "principisti" opposto all'altro dei "madamisti"), i quali s'impossessarono di Torino (1639) e costrinsero la reggente a riparare in Savoia. Ottenuto l'appoggio francese al congresso di Grenoble (1639) con Luigi XIII e col Richelieu, C. rioccupò l'anno successivo Torino e riuscì a mantenere l'integrità dello stato. Pegno della pace coi principi fu il matrimonio della figlia Ludovica col cardinale Maurizio, che depose allora la porpora (1642). Anche dopo la maggiore età di Carlo Emanuele II, C. continuò a governare lo stato perseguendo invano il doppio scopo della restituzione di Pinerolo e del matrimonio della figlia Margherita Violante con Luigi XIV. Torino le deve la ricostruzione del Valentino, le chiese di S. Cristina e di S. Francesco da Paola, la villa sulla collina.