Aberrazione di un sistema ottico dovuta alla dispersione della luce nei mezzi rifrangenti del sistema.
Procedimento compositivo consistente nell’alterare uno o più suoni di una scala. Già presente nell’antica Grecia, ebbe sviluppo presso i madrigalisti del 16° sec. per sottolineare alcune particolarità del testo poetico cantato, e poi nella musica strumentale settecentesca fino ad ascendere all’apogeo con R. Wagner. Nell’atonalità e la dodecafonia, basate sul totale cromatico, ovvero equiparando tutte le note, scompare il senso originale del cromatismo.