Denominazione occidentale (anche Poloviciani, adattamento del russo Polovcy) della popolazione turca dei Qipciāq che, nel 10° sec., emigrata dall’Asia Centrale, occupò i territori a N del Caspio e del Mar Nero. Contenuti dai principi russi di quelle regioni, nel 13° sec., sotto la pressione dei Mongoli, i C. passarono in larga parte in Bulgaria e in Ungheria, diedero il loro nome alla regione della Cumania e finirono poi con l’entrare come mercenari nell’esercito bizantino. Lentamente assorbiti e cristianizzati, nel 16° sec. avevano già completamente dimenticato la loro lingua, affine a quella parlata dai Peceneghi. Il cosiddetto Codex Cumanicus, un dizionario trilingue latino-persiano-cumano, faceva parte della biblioteca di F. Petrarca e attualmente è conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia.