Casa editrice fondata da Armando C. (Napoli 1900 - Roma 1957), poi diretta dal figlio Alfredo (Milano 1929 - Roma 1986). Passata nel 1988 sotto un gruppo finanziario capitanato da Mario Schimberni, sospese l’attività dal 1994 al 1999. È stata poi rilevata dalla famiglia Siciliano, che nel 2004 ha dato vita al Gruppo Armando Curcio Editore S.p.A., ampliando la gamma produttiva e specializzandosi nella didattica. Tra le iniziative più interessanti nel settore formativo si ricordano il Premio Curcio per le attività creative (2006), nato dalla volontà di valorizzare le capacità espressive e comunicative degli studenti, e la Scuola digitale Curcio (2013), piattaforma interattiva, multimediale e interdisciplinare il cui obiettivo è lo sviluppo delle abilità e l'apprendimento delle competenze chiave. Sul piano didattico occorre ancora segnalare la fondazione dell’Istituto Armando Curcio (2014), i cui fini sono quelli di fornire un’offerta didattica vasta e approfondita per promuovere e sviluppare l’ambito dell’alta formazione, e l'istituzione della Scuola superiore per mediatori linguistici Armando Curcio (2017), volta alla formazione di professionisti dotati di una vasta gamma di conoscenze e competenze linguistiche e specialistiche.
Armando C. fu anche commediografo. La sua opera più celebre, A che servono questi quattrini, fu portata al successo dai tre fratelli De Filippo nel 1939, al Quirino di Roma.