Città degli USA (1.240.499 ab. nel 2007), nel Texas nord-orientale, a 130 m s.l.m. sul fiume Trinity, di fatto saldata in una grande conurbazione con la vicina (a O) Fort Worth. Dapprima centro cotoniero e mercato agricolo, ha ricevuto l’impulso decisivo dalle attività petrolifere sviluppatesi dopo il 1930 e ancor più dall’installazione, nel secondo dopoguerra, di poderosi complessi industriali nei settori innovativi (aerospaziale, elettronico, meccanico e chimico), cui si affiancano le più tradizionali lavorazioni tessili, alimentari e dei materiali da costruzione. Un ruolo del tutto particolare spetta alle attività industriali organizzate su una rete di piccole e medie imprese, operanti nei settori high-tech, che vedono in primo piano i comparti dei semiconduttori, delle telecomunicazioni e dell’informatica aziendale. Importanti le attività terziarie e quaternarie (ricerca e sviluppo); nell’area metropolitana di D. hanno sede oltre 400 grandi società, il che la rende la città con la più alta concentrazione di aziende negli Stati Uniti. L’aeroporto intercontinentale di D.-Forth Worth è terzo al mondo per traffico commerciale. Centro culturale di grande rilievo, è sede dell’università di D., di una metodista (1910) e di una teologica (Dallas Theological Seminary, 1925).
Fondata nel 1841 come base per i commerci con le popolazioni indiane, prese il nome dal vicepresidente G.M. Dallas. Nel corso della guerra di secessione, oltre che importante base militare, i sudisti ne fecero un centro di lavorazione del cotone. A D., il 22 novembre 1963, fu ucciso il presidente J.F. Kennedy.