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Manìn, Daniele

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Uomo politico (Venezia 1804 - Parigi 1857). Fu promotore di un'opposizione non clandestina all'amministrazione austriaca e divenne presidente del governo provvisorio (1848) di Venezia dopo l'insurrezione popolare e la cacciata degli austriaci. Dopo la capitolazione (ag. 1849) della Repubblica di Venezia, andò in esilio in Francia; aderì poi al programma unitario-monarchico di Cavour e fu tra i fondatori della Società nazionale.

Vita e attività

Figlio di un avvocato ebreo, che, convertendosi, aveva lasciato il cognome Medina per quello del suo padrino Ludovico Manin (v.), laureatosi in legge a Padova, attese alla sua professione e agli studi, interessandosi contemporaneamente alla politica. Contrario alla pratica cospirativa della Carboneria e delle altre società segrete, dalla metà degli anni Quaranta M. preferì impegnarsi in un'opposizione "legale" all'amministrazione austriaca; questo tipo di lotta culminò nella presentazione all'imperatore di una petizione per rivendicare il rispetto della nazionalità italiana nel Veneto e la concessione dell'autogoverno. Imprigionato dalle autorità austriache con N. Tommaseo nel genn. 1848, M. fu liberato dal popolo, sollevatosi alla notizia dell'insurrezione di Vienna del 13 marzo. Cacciati gli Austriaci (22 marzo), fu costituito un governo provvisorio, di cui M. divenne presidente. Di sentimenti repubblicani, lasciò il potere perché contrario alla fusione di Venezia con il regno di Sardegna, deliberata il 5 luglio. Dopo la sconfitta di Custoza, e il conseguente richiamo da Venezia dei commissari piemontesi, M. tornò al potere proclamando la Repubblica e decidendo la prosecuzione delle ostilità. L'eroica resistenza della città, assediata dagli Austriaci, proseguì sotto la sua guida, nonostante la disfatta di Novara (23 marzo 1849) avesse posto fine a ogni speranza di un'affermazione militare del Piemonte. Dopo la capitolazione di Venezia (22 ag. 1849) fu in esilio in Francia, dove si prodigò per guadagnare simpatie alla causa italiana. Negli ultimi anni della sua vita rinunciò agli ideali repubblicani in nome del superiore interesse dell'unità d'Italia; la sua adesione al programma unitario-monarchico di Cavour si sostanziò nella nascita, per iniziativa sua, di D. Pallavicino e G. La Farina, della Società nazionale.

Vedi anche
Società nazionale Associazione politica sorta nel 1857 con lo scopo di promuovere l’unificazione italiana intorno a casa Savoia. Ispirata da C. Benso di Cavour, ebbe come presidente prima D. Manin, poi G. Pallavicino. Sciolta allo scoppio della guerra del 1859, fu ricostituita dopo l’armistizio di Villafranca, presieduta ... Niccolò Tommasèo Scrittore (Sebenico 1802 - Firenze 1874). Nato in una famiglia di commercianti italiani, compiuti i primi studî nel seminario di Spalato, nel 1817 si trasferì per gli studî di legge a Padova, dove conobbe A. Rosmini. Nell'ambiente padovano, dopo il conseguimento della laurea (1822) e un breve soggiorno ... Angelo Broffèrio Uomo politico e scrittore (Castelnuovo Calcea 1802 - Locarno 1866). Ancora studente tentò il teatro con successo (Eudossia, 1825). A Torino, coinvolto nella congiura dei Cavalieri della libertà, venne arrestato il 2 apr. 1831, e riebbe la libertà solo in seguito a rivelazioni fatte a prezzo dell'impunità. ... Francesco Dall'Òngaro Letterato (Mansuè 1808 - Napoli 1873). Direttore della rivista triestina Favilla, dopo il 1848 diresse a Venezia il repubblicano Fatti e parole; fu poi a Roma aiutante di Garibaldi e deputato alla Costituente; riparato all'estero, tornò in Italia nel 1859 e si adoperò a favore della soluzione sabauda ...
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  • BIOGRAFIE in Storia
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  • REPUBBLICA DI VENEZIA
  • REGNO DI SARDEGNA
  • UNITÀ D'ITALIA
  • LUDOVICO MANIN
  • CARBONERIA
Altri risultati per Manìn, Daniele
  • Manin, Daniele
    L'Unificazione (2011)
    Patriota (Venezia 1804 - Parigi 1857). Laureatosi in giurisprudenza a Padova, iniziò la carriera di avvocato, interessandosi nel contempo agli studi letterari e alla politica. Nel febbraio del 1831, sulla scia dei moti nell’Italia centrale, partecipò al tentativo, senza esito, di provocare un’insurrezione ...
  • Manin, Daniele
    Dizionario di Storia (2010)
    Politico (Venezia 1804-Parigi 1857). Figlio di un avvocato ebreo, che, convertendosi, aveva lasciato il cognome Medina per quello del suo padrino Ludovico Manin, si laureò in legge a Padova e attese alla sua professione e agli studi, interessandosi contemporaneamente alla politica. Contrario alla pratica ...
  • MANIN, Daniele
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 (2007)
    Michele Gottardi Nacque a Venezia il 13 maggio 1804, terzogenito di Pietro di Ludovico e Anna Maria Bellotto. Il nonno paterno, di origine veronese e di religione ebraica, si chiamava in realtà Samuele Medina: convertitosi al cattolicesimo con la moglie Allegra Moravia nell'aprile del 1759, aveva scelto, ...
  • MANIN, Daniele
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Pietro Orsi Patriota, nato a Venezia il 13 maggio 1804 da un modesto avvocato d'origine ebraica, il cui padre, essendo stato tenuto a battesimo da quegli che fu poi l'ultimo doge, Ludovico Manin, aveva abbandonato il suo cognome, Medina, per assumere quello del padrino. Daniele si laureò in legge a ...
Vocabolario
manina
manina s. f. [dim. di mano]. – 1. a. Mano piccola e graziosa, di bambino o di donna. b. Ciondolo portafortuna in forma di mano. c. Nome dato in passato a un panino in forma di mano, con molta crosta e poca mollica. d. Segno in forma di...
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