Storico italiano (Russi 1904 - Firenze 1966); prof. di storia moderna nelle univ. di Messina (1940), Pisa (1941) e Firenze (1951); socio corrispondente dei Lincei (1953). Ha svolto ricerche fondamentali sulla vita religiosa italiana nel Cinquecento; in particolare ha studiato (Eretici italiani del Cinquecento, 1939) le correnti che interpretarono in senso radicale alcuni temi della Riforma tendendo a un'estrema semplificazione dogmatica (antitrinitarismo, accentuazione affine a quella anabattistica dell'umanità di Cristo, misticismo "spiritualistico"), che in alcuni divenne presupposto di un'esigenza di tolleranza religiosa. Tali correnti sono definite dal C. "ereticali" in senso stretto, in quanto perseguitate tanto dai cattolici quanto dai protestanti. Continuò poi a occuparsi del pensiero e della vita religiosa del Rinascimento e insieme studiò riformatori sociali e giacobini: Utopisti e riformatori italiani (1943); Illuministi e giacobini (1957); Prospettive di storia ereticale italiana del Cinquecento (1960); L'utopia ecclesiologica di M. A. De Dominis (1960). Gli Studi di storia (1959) raccolgono saggi degli anni 1945-58; postuma è uscita una raccolta di suoi articoli (Conversando di storia, 1967). Per gli Scrittori d'Italia di Laterza curò gli scritti dei Giacobini italiani (2 voll., 1956-64).