La D. G. è la più antica casa discografica al mondo; specializzata in musica classica, è considerata una delle etichette più prestigiose. Fu fondata a Hannover nel 1898 da E. Berliner, l’inventore del grammofono e del disco fonografico, che ebbe l’idea di impiegare la propria tecnologia, nata per i giocattoli parlanti, nella registrazione della musica, mettendosi in concorrenza con il cilindro ideato da T. Edison. Il disco era un’invenzione a tal punto vincente da imporsi sul cilindro nel giro di soli due anni, dando alla D. G. un vantaggio che le permise di scritturare i nomi più famosi dell’epoca, a iniziare da E. Caruso, primo artista a registrare per l’etichetta, cui seguirono tutti i massimi musicisti classici dal Novecento ai giorni nostri. Il nome della D. G. è spesso associato a quello del direttore d’orchestra H. von Karajan, figura che per certi versi segnò la fortuna economica della casa discografica, grazie alle innumerevoli incisioni dei Berliner Philharmoniker, vendute in tutto il mondo in milioni di copie. Nel 1999 il marchio è stato acquisito dalla Universal Music Group. L’attività della D. G. merita due riflessioni. La prima nasce dalla natura stessa del suo catalogo. Infatti, la registrazione fin dall’inizio del Novecento delle esibizioni dei musicisti classici più importanti al mondo costituisce un documento inestimabile della storia dell’interpretazione. Un documento di tal sorta ha reso possibile per la prima volta ascoltare le interpretazioni dei grandi del passato; ha quindi costituito un termine di confronto per i musicisti delle successive generazioni, influenzando lo sviluppo dell’interpretazione moderna e contemporanea. Una seconda riflessione riguarda il ruolo della D. G. nel delineare la fisionomia che avrebbero assunto in seguito le etichette discografiche. Infatti, se in un primo momento il successo della D. G. era dovuto alla reputazione dei musicisti che scritturava, l’autorevolezza che via via acquisitava le consentì di iniziare a proporre nomi nuovi, portando alla celebrità musicisti prima sconosciuti. Questo divenne un tratto caratteristico delle case discografiche più importanti (le cosiddette major), ossia la possibilità di lanciare nuovi artisti e di dare loro una notorietà immediata, assumendo in questo modo un ruolo fondamentale nell’orientare il mercato e nel formare il gusto della società. Tale caratteristica perderà consistenza solo agli inizi del XXI secolo con lo svilupparsi del legame tra mercato musicale e internet.