disubbidiènza civile Rifiuto da parte di un gruppo di cittadini organizzati o anche di singoli individui di obbedire a una legge giudicata iniqua, attuato attraverso pubbliche violazioni della legge in questione. La locuzione è stata introdotta nel 19° sec. negli USA da H.D. Thoreau, imprigionato per essersi rifiutato di pagare le tasse in occasione della guerra che il suo paese conduceva contro il Messico. La d.c. acquistò ampia risonanza nel corso degli anni Venti del 20° sec. in India con il movimento di resistenza passiva ispirato da Gandhi. Negli anni Sessanta si espresse negli Stati Uniti attraverso l'azione di M.L. King contro la discriminazione razziale e nel movimento di opposizione alla guerra nel Vietnam. In Italia, campagne di d.c. sono state condotte, a partire dagli anni Settanta, soprattutto dal Partito radicale (per es. per la liberalizzazione dell'aborto e delle droghe leggere).