In marina, operazione di ricerca, distruzione o ricupero delle mine subacquee ancorate. La ricerca si fa con apparecchi di d., a strascico, analoghi a quelli usati nella pesca a sciabica, che afferrano e tagliano il cavo di ancoramento della mina (fig.); la distruzione si compie con contromine, con apparecchi magnetici (se si tratta di mine magnetiche), ovvero con armi da fuoco (se le mine sono portate a galleggiare). Il d. è normalmente eseguito da navi sottili, in genere unità di qualche centinaio di tonnellate, dette dragamine. Per il d. di mine magnetiche sono impiegate navi dette cacciamine, munite di apparecchi elettromagnetici che provocano l’esplosione delle mine a distanza.
Il termine dragaggio indica anche l’escavazione eseguita con una draga. Attenzione sempre maggiore viene dedicata al d. portuale, soprattutto al fine di minimizzare il possibile impatto ambientale conseguente alla destinazione finale del materiale dragato. Nel caso di scarico in mare delle materie escavate, è necessario verificare la compatibilità ambientale di tale operazione in relazione sia al grado di contaminazione del materiale scaricato sia alle caratteristiche biogeochimiche dell’area di scarico. Quando possibile, si preferisce prendere in considerazione soluzioni alternative allo scarico a mare, destinando particolare attenzione al riutilizzo (ripascimenti costieri, impiego in edilizia ecc.), dopo separazione meccanica della frazione fine da quella sabbiosa ed eventuale trattamento di decontaminazione chimica.