Austria, ducato di
All'epoca dell'imperatore Federico II l'Austria, come unità politico-giuridica, comprendeva la maggior parte dell'odierna Austria Inferiore e l'area orientale dell'attuale Austria Superiore.
L'asse geografico principale era rappresentato dalla valle del Danubio, approssimativamente da Linz fino a Hainburg, mentre a sud di essa apparteneva all'Austria l''Alpenvorland', la zona collinosa ai piedi del versante settentrionale delle Alpi, e a nord l'ampia foresta che si estendeva fino al confine boemo. Questa regione dal sec. VII faceva parte del ducato di Baviera, che diede impulso alla sua colonizzazione e alla sua organizzazione ecclesiastica. Una separazione di questo territorio dal più vasto ducato di Baviera si verificò per la prima volta in epoca carolingia, quando in seguito alla fine del governo degli Agilolfingi nel 788 e alla distruzione del Regno degli Avari fu creata una marca, che si estendeva fra l'Enns e la Selva Viennese, sulla cui organizzazione le notizie sono comunque esigue. I monasteri bavaresi e i capitoli di Salisburgo, Frisinga, Ratisbona, Passavia acquisirono ingenti beni provenienti per lo più da donazioni regie. Furono queste istituzioni ecclesiastiche e, in primo luogo, le stirpi nobiliari bavaresi i promotori della colonizzazione; la popolazione slava dell'area danubiana fu largamente assimilata.
All'incirca dalla metà del sec. IX questa marca fu soggetta direttamente ai Carolingi (Carlomanno, Arnulfo) e venne coinvolta nei conflitti con la Grande Moravia. Dall'881 il territorio subì la minaccia degli ungari, la cui sedentarizzazione nella pianura pannonica dopo l'896 preannunciò la fine di quest'organizzazione a marca. Una rovinosa sconfitta dell'esercito bavarese presso Bratislava nel 907, immediatamente successiva alla fine della Grande Moravia, fece arretrare per mezzo secolo il confine orientale ‒ incerto ‒ della Baviera lungo l'Enns e nell'antica marca la vita si intorpidì. Fu solo la grande vittoria riportata da Ottone I nel 955 sul Lech presso Augusta a imprimere una svolta innescando gradualmente un movimento inverso. La cosiddetta marca ottoniana emerge per la prima volta in modo vago: nel 972 è nominato un margravio Burcardo, un favorito del duca di Baviera Enrico. La storia di questo margraviato, la futura Austria, acquista contorni più netti solo con l'inizio del dominio dei Babenberg (v.) nel 976. La loro origine è incerta; il nome ricorrente di Leopoldo (Luitpoldo) potrebbe alludere a un rapporto con la stirpe ducale bavarese del sec. X, ma finora non è stata possibile inquadrarla più precisamente. Ottone di Frisinga, anch'egli membro della casata, nella sua Chronica (VI, 15, a cura di A. Hofmeister, in M.G.H., Scriptores rerum Germanicarum, XLV, 1912, p. 274) la faceva discendere dai Babenberg 'più antichi'. Questa stirpe, che nei secc. IX e X diede conti nella Franconia orientale, specialmente nel Grabfeld (Würzburg), a causa del nome ricorrente di Poppone era chiamata anche dei 'Popponi'. Il loro castello, Babenberg, vale a dire sul monte del duomo di Bamberga, è menzionato per la prima volta come eponimo a metà del sec. XI da Ermanno di Reichenau (Chronica, in M.G.H., Scriptores, V, 1844, p. 111). La connessione tra i nostri Babenberg 'più recenti' e i 'più antichi' potrebbe fondarsi sui possedimenti nel Grabfeld e sull'uso dei nomi di Poppone, Enrico, Adalberto, ma in complesso è di per sé scarsamente verosimile. L'impiego oggi generalmente diffuso del nome per caratterizzare la stirpe dei duchi austriaci ha inizio nel sec. XIV. Dopo aver represso la rivolta del duca di Baviera Enrico 'il Litigioso' nel 976, Ottone II procedette a una riorganizzazione dell'area sudorientale dell'Impero. Ottone, nipote dell'imperatore Ottone I e già duca di Svevia, ottenne il ducato di Baviera, tuttavia ridimensionato territorialmente. In questa circostanza a Luitpoldo/Leopoldo I, fino a quel momento conte del Gau danubiano, fu assegnata la marca orientale: il 21 luglio 976 è nominato per la prima volta in questa funzione in un diploma imperiale. Ne sarà titolare fino alla morte sopraggiunta nel 994.
La marca si estendeva su entrambe le sponde del Danubio fra Enns e Tulln; la residenza principale del margravio era Melk, luogo di sepoltura dei Babenberg del sec. XI. Il trasferimento del concetto geografico di 'Austria' (che significa 'terra a oriente', vista dalla prospettiva bavarese, menzionata per la prima volta nel 996 come "Ostarrichi" in un documento dell'imperatore Ottone III) al distretto amministrativo del margravio avvenne all'incirca nel primo terzo del sec. XI.
Fino all'estinzione della linea maschile nel 1246 i Babenberg dominarono in Austria per nove generazioni, prevalentemente secondo la successione di padre in figlio. La loro posizione all'interno andò consolidandosi parallelamente all'allargamento del territorio del margraviato, in seguito ducato. Malgrado le donazioni regie i Babenberg, per quanto riguarda le loro proprietà, furono a lungo inferiori rispetto ad altre casate nobiliari (Sighardinger, Ebersberger, Wels-Lambacher), tuttavia seppero sfruttare sia la loro funzione pubblica che i crescenti poteri di avocazia sulle abbazie per costruire la loro superiorità. Sotto Enrico (994-1018), che si allineò rigorosamente alla politica dell'imperatore Enrico II e in tal modo ottenne importanti uffici imperiali per i suoi congiunti, la marca a oriente raggiunse il Laithagebirge, e nel 995 viene menzionata a nord del Danubio l'urbs di Krems. Adalberto (1018-1055) riuscì a estendere la marca soprattutto nelle ampie foreste a nord del Danubio (il confine con la Boemia fu fissato lungo il fiume Thaya). Si preoccupò della sicurezza del confine orientale con l'Ungheria, sostanzialmente coincidente con il fiume Leitha, di concerto con l'imperatore Enrico III. Anche Ernesto (1055-1075) fu coinvolto soprattutto negli scontri fra l'Impero e l'Ungheria. All'interno ottenne che le marche istituite dall'imperatore Enrico III contro la Boemia e l'Ungheria fossero annesse al margraviato austriaco, per cui rafforzò la posizione dei Babenberg nei confronti delle casate rivali (Formbacher, Plain-Hardegger). Un'azione di bonifica di ampia portata intrapresa soprattutto dai ministeriali del margravio coinvolse in prima istanza l'immensa foresta a nord del Danubio. L'ampliamento a oriente della marca determinò uno spostamento del centro dei Babenberg da Melk verso Tulln, ma anche verso Gars/Thunau a nord del Danubio, che in passato era stato sede di un piccolo principato slavo. Fedele seguace di Enrico IV, Ernesto cadde nella battaglia di Homburg sull'Unstrut. Leopoldo II (1075-1095), soggetto all'influenza del vescovo Altmann di Passavia, si allontanò dal re, una decisione che quasi gli costò la perdita della marca (nel 1082, sconfitta contro Vratislao di Boemia investito da Enrico IV). Leopoldo stabilizzò il suo dominio imparentandosi con le casate più potenti, esercitando la sua influenza sulla Chiesa e promuovendo un'attività di bonifica di ampia portata.
La dinastia raggiunse sotto Leopoldo III (1095-1136) un primo acme di prestigio e di potere: marito della figlia dell'imperatore Enrico IV e padre di una numerosa prole, grazie alla quale i legami di parentela si estesero all'intero Impero, Leopoldo, confrontandosi con i vescovi di Passavia, nella cui diocesi era situata la marca, si adoperò per creare un'organizzazione ecclesiastica efficiente anche al livello delle parrocchie, il che gli consentì una notevole libertà d'intervento negli interessi politico-ecclesiastici. Il lungo periodo del suo governo non fu offuscato da conflitti; colonizzazione ed economia furono incentivate con risolutezza. La politica tenace di Leopoldo pose le premesse per la futura sovranità territoriale e per la prima volta viene menzionato uno ius illius terrae. Procedette energicamente a incorporare i possedimenti di casate estinte o in via di estinzione. Come fondatore di Klosterneuburg (1114, attribuito nel 1133 a canonici regolari) ‒ dove subito dopo la morte fu coltivata la sua immagine di pius marchio additata ai successori come simbolo di un governo giusto e di una terra fiorente ‒ e dell'abbazia cistercense di Heiligenkreuz (1133-1136), Leopoldo sopravvisse a lungo nella memoria collettiva, finché fu canonizzato nel 1485. Nella marca il terzogenito Leopoldo IV (1136-1141) gli succedette solo dopo che furono ricomposti i dissidi familiari. Con l'elezione a re di Germania (7 marzo 1138) di Corrado III, fratellastro per via di un primo matrimonio della madre, i Babenberg assursero al rango di una delle prime famiglie dell'Impero. In seguito, fino all'estinzione della dinastia, furono importanti sostenitori degli Hohenstaufen. Dopo la messa al bando del guelfo Enrico il Superbo nel 1138 e la successiva perdita dei suoi due ducati di Sassonia e di Baviera, il re nel 1139 cedette al suo congiunto austriaco il ducato di Baviera. Nei due anni seguenti tutta l'attenzione di Leopoldo si concentrò su questo territorio e mosse guerra contro Guelfo VI, che combatté per suo nipote Enrico il Leone, ma la morte gli impedì di consolidare la dignità ducale bavarese. Enrico II 'Jasomirgott' (1141-1177, il soprannome è tardomedievale) succedette al fratello minore sia in Baviera che in Austria, ma i dissidi per la Baviera, dietro ai quali si celava il pervasivo conflitto fra Svevi e Guelfi, in un primo tempo misero in discussione il suo dominio. Solo le nozze con Teodora, nipote dell'imperatore bizantino Manuele I conosciuta durante la crociata del 1147-1148, accrebbero di nuovo il suo prestigio dopo gli insuccessi dei primi anni e il declino della sua posizione in Baviera.
L'ascesa al potere di Federico Barbarossa nel 1152 fece intravedere concretamente la possibilità di risolvere la questione bavarese; nel 1156 dopo lunghe trattative fu conclusa la riconciliazione fra Guelfi e Babenberg ratificata dal Privilegium minus (per distinguerlo dal Privilegium maius, un documento falsificato nel Trecento al fine di ampliare i diritti dei duchi d'Austria). In cambio della rinuncia alla Baviera, che quindi poté essere restituita a Enrico il Leone, Enrico II ottenne la trasformazione del margraviato in un ducato. Altri diritti concernevano la trasmissione ereditaria del ducato anche alle figlie e in caso di morte senza figli la facoltà di disporre della successione, il potere giudiziario nel ducato, la limitazione degli obblighi feudali nei confronti del sovrano. In tal modo fu abolita la dipendenza feudale dell'Austria dal ducato di Baviera, e il privilegio rappresentò una tappa importante per il successivo consolidamento della sovranità territoriale. Da questo momento in poi Enrico si definì dux Austriae, adottando un concetto erudito che compare per la prima volta in un diploma di Corrado III del 1147. Il Land come unione di persone con uguali diritti e il ducato come somma di diritti di sovranità andarono identificandosi sempre più. Fra i meriti di Enrico si annovera l'impegno a favore di Vienna (ampliamento della città, sede di residenza stabile, fondazione del monastero degli Scozzesi). Durante il suo regno furono edificati una serie di città e nuovi monasteri. Il sostegno a Barbarossa fu in seguito incondizionato, dalla presa di posizione nello scisma alla politica italiana. Negli ultimi anni dovette battersi contro i suoi vicini in Boemia e Ungheria e anche contro la Stiria situata a sud.
In un primo tempo grazie all'aiuto di Federico Barbarossa, Leopoldo V (1177-1194) ‒ che presenziò alla riconciliazione fra l'imperatore e papa Alessandro III a Venezia ‒ poté concludere la pace con la Boemia. Malgrado i suoi obblighi feudali fossero limitati, Leopoldo, che aveva molto a cuore il suo splendor principesco, gravitò sempre più nell'orbita imperiale. L'avocazia delle abbazie austriache, ma anche di quelle situate nei territori vicini (per esempio, Admont in Stiria), rappresentò uno dei mezzi essenziali della sua posizione di sovrano territoriale. In seguito all'estinzione di alcune importanti casate nobiliari riuscì a incamerare consistenti possedimenti (conti di Poigen-Rebgau, signori di Perg, conti di Schala). Il successo più significativo che rese Leopoldo il principe più potente dell'area sudorientale dell'Impero fu l'acquisto della Stiria, che dal 1180 era stata elevata a ducato. Il duca di Stiria Ottocaro IV della casa dei Traungauer, malato e senza figli, era stato indotto dai nobili locali e dai suoi ministeriali, preoccupati per la sorte del ducato, a intavolare trattative con Leopoldo che sfociarono nel 1186 nella Georgenberger Handfeste, così chiamata dal luogo in cui fu emanata, il castello di Georgenberg presso Enns. In base a questi accordi il duca d'Austria sarebbe succeduto in Stiria a Ottocaro nel caso di una sua morte senza eredi, e i ministeriali avrebbero mantenuto i loro diritti. Nel 1192 giunse il momento della successione e da allora l'Austria e la Stiria sono state unite senza interruzione.
Gli ultimi anni di Leopoldo furono segnati dalla partecipazione alla terza crociata e dalle complicazioni che ne derivarono. Solo nel 1190 il duca si mise in marcia e partecipò alla presa di Acri. In questa circostanza il re inglese Riccardo Cuor di Leone offese il duca d'Austria, pretendendo di escluderlo dalla spartizione del bottino, e l'episodio determinò l'immediato ritorno di Leopoldo in patria. Prima del Natale del 1192 il re d'Inghilterra nei pressi di Vienna cadde nelle mani degli sgherri di Leopoldo, che alcuni mesi più tardi lo consegnò all'imperatore Enrico VI ottenendo in seguito una parte dell'ingente riscatto pagato per la sua liberazione. In tal modo fu in parte finanziato l'ampliamento di Vienna, si provvide a fortificare più solidamente Enns e venne fondata Wiener Neustadt; anche l'organizzazione di una zecca a Vienna dev'essere posta in relazione con questo pagamento. Nel 1194 il papa inflisse la scomunica e l'interdetto per questo attacco ad un crociato. Leopoldo morì in seguito a un incidente di cavallo prima ancora di poter essere assolto dalle sanzioni ecclesiastiche. Contrariamente alle disposizioni contenute nella Georgenberger Handfeste il governo in Austria e Stiria fu diviso tra i fratelli Federico e Leopoldo VI, ma la minaccia di un conflitto fu scongiurata dalla morte repentina del primo nel 1198. Per i decenni successivi, v. Leopoldo VI, duca d'Austria e di Stiria e Federico II, duca d'Austria e di Stiria, il Bellicoso.
fonti e bibiografia
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(traduzione di Maria Paola Arena)