Figlio (Westminster 1239 - Burgh-on-Sands, Carlisle, 1307) di Enrico III e di Eleonora di Provenza. Successore (1274) del padre, portò avanti una intensa attività legislativa (tra cui il Model parliament, 1295 e la conferma della Magna Charta), annesse il Galles (1284), contrastò le mire di Filippo IV sulla Guascogna e lottò per il controllo della Scozia.
E. ebbe in appannaggio dal padre vasti domini tra cui la Guascogna (1252) e, in occasione del suo matrimonio con Eleonora di Castiglia (1254), l'Irlanda e i domini reali del Galles. Per un breve periodo E. subì l'influenza di Simon de Montfort, conte di Leicester, e si appoggiò ai baroni in lotta contro il re suo padre. Riconciliatosi con il padre, fu da questo posto al comando delle forze reali: battuto a Lewes (1264), dove fu preso in ostaggio, sconfisse i baroni nella battaglia di Evesham (1265). Partito per la 7a crociata (1270), apprese della morte del padre in Sicilia (1272), sulla via del ritorno; rientrato in Inghilterra solo nel 1274, fu incoronato a Westminster in agosto. In politica interna E., spinto anche dalla necessità di conciliare i bisogni delle finanze regie con i diritti dei sudditi, diede impulso a un'ampia attività legislativa. L'esigenza stessa di rafforzare l'autorità reale minacciata dalla opposizione baronale, dai conflitti esterni e dai rapporti spesso difficili con le gerarchie della Chiesa fu alla base del Model Parliament (1295) dove erano rappresentati, oltre ai nobili e ai prelati, anche i cavalieri, i borghesi e il basso clero. Fra le leggi di E. ricordiamo: lo Statute of Mortmain (1279) che imponeva un permesso reale per la concessione di terreni alla Chiesa e frenava le ingerenze papali nella vita economica e sociale del paese; la riforma dei tribunali e la riorganizzazione delle forze di polizia (1285); la riconferma della Magna Charta e la concessione di diritti di libertà di commercio; l'espulsione degli ebrei dal regno (1290), che favorì l'attività delle grandi banche italiane in Inghilterra. La politica estera di E. fu caratterizzata, in primo luogo, dalla lunga lotta per la conquista del Galles che si concluse solo nel 1282 con l'uccisione del capo indipendentista Llewelyn II di Gruffydd e con l'emanazione dello Statute of Wales (1284) che uniformava, per molti aspetti, l'amministrazione del Galles al modello inglese. Nel 1286 la morte di Alessandro III di Scozia aprì la questione della successione al trono, della quale E. si fece arbitro nominando re il suo vassallo John Baliol (1292). In Francia, intanto, Filippo IV si impossessava della Guascogna (1294) provocando la guerra; una rivolta nel Galles impedì a E. di intervenire e la situazione si aggravò per l'alleanza che Baliol strinse con i Francesi. Nel 1296 E. invase la Scozia, deponendo Baliol e annettendo il regno, ma il suo duro intervento provocò una rivolta, guidata da William Wallace, che E. non riuscì a piegare. Riconciliatosi con Filippo IV, e avendone sposato in seconde nozze la sorella Margherita (1299), E. riottenne pochi anni dopo la Guascogna, sebbene non riuscisse più a esercitare pieno potere sulla regione. La Scozia, dopo la vittoria di E. a Stirling (1304) e la condanna a morte di Wallace (1305), fu incorporata al regno; l'anno successivo, però, una nuova rivolta per l'indipendenza, guidata da Robert Bruce che si era proclamato re, minacciava E. che morì durante la guerra di riconquista della regione.