Greco, El
Il pittore che dipinge le immagini e i sentimenti della Controriforma
El Greco è uno dei pittori più innovativi e originali della sua epoca. Dipinge ritratti e quadri religiosi, interpretando con passione e devozione i principi affermati, alla fine del Cinquecento, dalla Controriforma cattolica. Il suo stile, fatto di colori fluidi e figure abbozzate, ha avuto grande influenza sulla pittura contemporanea
Conosciuto come El Greco, Domìnikos Theotokòpulos è il vero nome dell'artista, che nasce nel 1541 nell'isola di Creta, in Grecia, dove ha luogo la sua prima formazione artistica. La sua fama è però dovuta alle innovative opere ‒ dai colori originali e dalla pennellata ampia e abbozzata ‒ che produce in Spagna.
In questo paese lavorerà per tutto il resto della propria vita, divenendo noto con il semplice appellativo di El Greco.
Prima di approdare in Spagna, El Greco soggiorna in Italia per quasi dieci anni. La scelta dell'Italia non è casuale, poiché vi lavorano alcuni tra i migliori maestri del tempo.
A Venezia, prima tappa del suo viaggio (dove giunge probabilmente nel 1567), El Greco ammira le opere di grandi artisti come Tiziano, Domenico Tintoretto, Iacopo Bassano. Sotto il loro influsso adotta colori più intensi e una pennellata libera, abbandonando, grazie alla prospettiva, la rigidità e la piattezza dello stile appreso nella sua terra natale e legato alla tradizione bizantina (bizantina, arte).
Da Venezia si sposta a Roma. È molto probabile che durante il viaggio si fermi a Parma per ammirare le creazioni di Correggio e Parmigianino, quest'ultimo assai celebre per le figure lunghe e affusolate che dipingeva.
Quando El Greco giunge a Roma, nel 1570, è ospite di uno dei più influenti mecenati dell'epoca, il cardinale Alessandro Farnese, attorno al quale si riunisce una vivace cerchia di intellettuali e artisti che costituiscono una compagnia stimolante per il giovane pittore. A Roma, il confronto con i grandi pittori rinascimentali e manieristi spinge l'artista a trasformare ulteriormente il suo stile, che diventa più scultoreo nell'uso del chiaroscuro.
Nella sua pittura l'ispirazione religiosa è già molto forte: una delle sue preoccupazioni principali è proprio quella di elaborare lo stile più adatto a esprimere il suo personale senso del divino e i valori della tradizione cattolica.
Nel 1576 El Greco parte per la Spagna, probabilmente attratto dalla possibilità di nuove commissioni. Dopo un breve periodo alla corte del re Filippo II, si trasferisce definitivamente a Toledo, dove muore nel 1614: qui creerà i suoi capolavori più acclamati (come l'Assunta, la Pentecoste, il Cristo nell'orto, l'Apocalisse, gli Apostoli, la Veduta di Toledo, e altri).
L'artista diventa un interprete appassionato e originale dei valori della Controriforma, movimento con cui la Chiesa cattolica riafferma, a partire dalla fine del Cinquecento, l'importanza dei riti e dei dogmi tradizionali, la centralità della figura della Vergine e dell'esempio dei santi, ma anche la necessità di un rinnovamento morale e di un modo più autentico e severo di vivere la religiosità.
La pittura di El Greco cambia ulteriormente fino a raggiungere quello stile inconfondibile che lo contraddistingue. Le figure diventano allungate e slanciate in modo innaturale e le proporzioni tra i personaggi spesso non sono rispettate: riavvicinandosi alla tradizione bizantina, dipinge la scena in modo tale che lo spettatore colga immediatamente gli elementi centrali. Utilizza colori dalle sfumature forti e inusuali (rosso sangue, giallo oro) utili a caratterizzare le figure più importanti, illuminate drammaticamente da colpi di luce a effetto. Ciò che rimane sullo sfondo è dipinto di diverse varietà di grigio: tendente al bianco, al celeste, al metallico o al nero. Rappresenta cieli tempestosi e ambientazioni cupe, in cui i corpi, nudi o rivestiti di ampi panneggi, somigliano ad animate fiammelle che salgono simbolicamente verso il cielo. Sono dipinti emozionanti e scenografici, ricchi d'immaginazione e sentimento religioso. Lo stile di El Greco appare ancora oggi incredibilmente moderno, soprattutto per la stesura libera e fluida del colore e per i tratti fisici quasi abbozzati dei personaggi ritratti, realistici e allo stesso tempo sofferti ed espressivi.