Narratore e saggista italiano (Torino 1926 - Montepulciano 2002); dal 1967 prof. di letteratura anglo-americana nell'univ. di Roma (I letterati e lo sciamano, 1969; L'esotismo nella letteratura angloamericana, 1978; Il Novecento americano, 3 voll., 1981-83). Su un'iniziale produzione narrativa (Cecilia o la disattenzione, 1961) innestò una critica alla mentalità moderna (Eclissi dell'intellettuale, 1959; Storia del fantasticare, 1963; Che cosa è la tradizione, 1971), ricercando anche tra la metafisica del Medio ed Estremo Oriente la possibilità di sottrarsi all'influenza degli attuali modelli occidentali (Archetypes, 1981; Aure. I luoghi, i riti, 1985; L'androgino, 1989). Uscite dal mondo (1992), testimonia invece l'interesse di Z. per la realtà virtuale. Tra le successive opere pubblicate, tutte di carattere saggistico: Lo stupore infantile (1994); Le tre vie (1995); La nube del telaio: ragione e irrazionalità tra Oriente e Occidente (1996); La filosofia perenne: l'incontro fra le tradizioni d'Oriente e d'Occidente (1999). Z. aveva curato inoltre il volume Il dio dell'ebbrezza: antologia dei moderni dionisiaci (1998) e preparato un nuovo libro: Discesa agli inferi e resurrezione (post. 2002).