Dispositivo (detto anche elettrocalamita) costituito da un nucleo di ferro dolce aperto, su cui è avvolta una bobina di filo conduttore; inviando in questa una corrente elettrica, il nucleo acquista una magnetizzazione che cessa al cessare della corrente. In genere gli e. si raggruppano in due principali categorie a seconda della funzione.
La prima comprende i cosiddetti e. di campo, il cui scopo è di creare, in una zona ristretta e ben definita dello spazio, un campo magnetico di intensità e induzione note. E. di tal genere sono usati per creare campi magnetici in cui far avvenire determinati fenomeni ( e. da laboratorio o da ricerca) nonché in vari apparecchi: per es., altoparlanti elettrodinamici, acceleratori di particelle. In alcuni casi, quali appunto quello di acceleratori di particelle, gli e. di campo raggiungono potenze e dimensioni veramente cospicue (intensità della corrente dell’ordine delle migliaia di ampere, nuclei con massa fino a migliaia di tonnellate).
La seconda categoria comprende i cosiddetti e. di forza, destinati a produrre opportune azioni attrattive su oggetti ferromagnetici. Sono di tal genere, per es., gli e. utilizzati nei relé e in analoghi dispositivi elettromagnetici, e gli e. da sollevamento, applicati a gru, carroponti e simili per maneggiare e trasportare rottami ferrosi o sbarre metalliche.