Muscolo volontario la cui contrazione determina il sollevamento di un determinato organo o formazione: per es., muscolo e. della palpebra superiore, della scapola ecc.
Meccanismo che, in certi tipi di armi da fuoco a ripetizione, ha la funzione di sollevare la cartuccia dal serbatoio e portarla all’altezza della canna, pronta per essere camerata.
Apparecchio, a funzionamento continuo o intermittente, destinato al sollevamento di carichi, materiali e simili. Tra i tipi più semplici di e. si può citare l’ e. a nastro, che utilizza un piano inclinato mobile. Fra gli e. più complessi si distinguono vari tipi: gli e. a tazze (v. fig.) sono costituiti da un nastro a (o fune o catena) avvolto su due tamburi b e recante una serie di recipienti (tazze, c) distanziati che raccolgono il materiale, introdotto dall’apertura d, sollevandolo e scaricandolo da e; gli e. pneumatici, nei quali il mezzo trasportatore è un getto di aria compressa o aspirata, sono adatti per materiale leggero, minuto o incoerente; gli e. idraulici, in cui il mezzo trasportatore è una corrente d’acqua sotto pressione, sono usati, per es., nello sgombero delle ceneri dalle caldaie di navi; gli e. vibranti sono formati da piste, generalmente elicoidali, poste in vibrazione con movimento torsionale, con scosse verso l’avanti e verso l’alto, tale da far avanzare, senza strisciare sul fondo della pista, il pezzo da sollevare.
Particolari tipi di e. sono quelli adibiti al sollevamento delle automobili nelle autorimesse a più piani, consistenti in ascensori di notevoli dimensioni che sostituiscono le rampe di passaggio da un piano all’altro.