embrióne-chimèra Embrione ottenuto da un ovulo di bovino privato del suo DNA (0,1%) e innestato con materiale genetico umano (99,9%) ai fini di garantire la produzione di cellule staminali utili alla ricerca scientifica, in particolare per quanto riguarda gravi patologie come il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica e altre. Il dibattito sull’uso dell’e.-c. per scopi scientifici si è sviluppato a partire dalla decisione presa nel 2007dall’HFEA (Human fertilisation and embriology authority, organismo britannico che si occupa della regolamentazione dell’uso di gameti ed embrioni nella ricerca scientifica) di autorizzare tale tipo di ibrido. La decisione ha acceso un importante dibattito di carattere etico tra istituzioni religiose e politiche, anche al di fuori del contesto britannico, riguardo alla necessità di costituire in laboratorio ibridi tra esseri umani e animali, sacrificando così l’integrità umana a fini scientifici. D’altro canto, numerosi scienziati hanno ritenuto corretta la decisione dell’HFEA, in quanto ha aperto più ampi orizzonti di ricerca per lo studio di patologie dannose per l’uomo.