Tecnica di pittura in uso nell’antichità. Plinio ne descrive vari metodi, caratterizzati dall’unione del colore con cera, resina o gomma, e a volte olio, fondendoli al calore del fuoco. Oltre che nella pittura murale, su intonaco appositamente preparato, l’e. si adoperava su terrecotte, avorio, legno. Ancora in uso a Bisanzio nel 10° sec., fu poi abbandonato. Vari tentativi di ripresa furono fatti nei secoli seguenti; in Francia nel 1755 fu bandito un concorso dall’Académie des inscriptions, che diede origine anche a un trattato sull’e. di A.-C.-P. Caylus (1692-1765).