Figlio (n. 1017 - m. Bodfeld nel Harz 1056) dell'imperatore Corrado II e di Gisella, vedova di Ernesto I duca di Svevia. Duca di Baviera (1027) e più tardi (1038) anche di Svevia, fu incoronato re di Germania nel 1028, mentre era ancora vivo il padre. Gli successe senza contrasti nel 1039, quando Corrado morì. Continuò in maniera più decisa la politica del padre per il rafforzamento dell'autorità regia. Obbligò Vratislao duca di Boemia (1041) e Pietro re d'Ungheria (1044) a prestare il giuramento di vassallaggio. Nel 1046 venne in Italia, dove il papato attraversava una crisi gravissima per i contrasti che opponevano, contemporaneamente, tre papi eletti dalle famiglie nobili romane (Benedetto IX; Silvestro III; Gregorio VI), fattili deporre nei sinodi di Sutri e di Roma (1046), fece eleggere Suidgero, vescovo di Bamberga, che assunse il nome di Clemente II. Incoronato imperatore nel giorno di Natale dello stesso anno, si recò nell'Italia meridionale per affermare i diritti dell'Impero sui ducati già longobardi e per stabilire un compromesso con i Normanni. Chiamato di nuovo in Italia (1055) da Leone IX, preoccupato delle conquiste dei Normanni, si limitò invece a umiliare il suo riottoso vassallo Goffredo di Lorena, sposo di Beatrice di Toscana, e nell'autunno dello stesso anno tornò in Germania dove si stava organizzando una rivolta contro di lui. E. esercitò larga influenza sulla Chiesa e sul papato, riuscendo a far eleggere alla tiara, uno dopo l'altro, quattro prelati tedeschi (Clemente II, Damaso II, Leone IX, Vittore II).