Teologo, filosofo e storico tedesco (Aunstetten, Augusta, 1865 - Berlino 1923). Centrale nella riflessione di T. è il rapporto tra religione e storia: egli portò la speculazione teologica sul piano storicistico, giungendo alla conclusione che il cristianesimo è un fenomeno storicamente condizionato, e quindi portatore di un valore non assoluto, ma limitato. Importante fu anche la sua posizione in merito alla teoria storiografica.
Prof. di teologia a Gottinga (1891), a Bonn (1892) e a Heidelberg (1894-1915); dal 1910 prof. di filosofia nella stessa Heidelberg, quindi (1914) a Berlino. Dal 1919 al 1921 fu sottosegretario presso il ministero prussiano del culto. T. criticò l'interpretazione romantico-idealista del problema religioso, e confutò il risultato dell'indagine storiografica del positivismo, che riduce la fede a mera manifestazione psicologica dell'individuo umano e della collettività, influenzata dall'ambiente naturale e dall'ereditarietà biologica (Die christliche Weltanschauung und ihre Gegenströmungen, 1894). Da T. il cristianesimo è interpretato nella storia e non fuori di essa, in rapporto vivificatore con tutte le altre formazioni religiose (Christentum und Religionsgeschichte, 1897; Die Absolutheit des Christentums und Religionsgeschichte, 1902; Was heisst Wesen des Christentums?, 1903, ecc.). Sul piano pratico propose una riforma delle istituzioni ecclesiastiche in senso più moderno, denunciando al tempo stesso il carattere profano dell'appello alla ragione proprio del pensiero dei due riformatori Gerhard e Melantone (Vernunft und Offenbarung bei Johann Gerhard und Melanchthon, 1891). Nei primi anni del Novecento T. si accostò alle dottrine sociali e alla sociologia di Max Weber. Nel breve saggio dal titolo Die Bedeutung des Protestantismus für die Entstehung der modernen Welt (1906; trad. it. 1929) egli si distaccò dalle tesi storiografiche del protestantesimo liberale per sostenere l'originalità del protestantesimo sul piano specificamente religioso e la sua fecondità per la genesi della religiosità moderna. Die Soziallehren der Christlichen Kirchen und Gruppen (1912), la sua principale opera storica, è un tentativo di individuare nel socialismo la caratteristica etica del cristianesimo, di fronte ai nuovi ideali della civiltà contemporanea. Come teorico della storiografia, T. polemizzò contro le troppo rigide periodizzazioni della storiografia tradizionale e contro i metodi naturalistici nella considerazione della storia: assai notevole Der Historismus und seine Probleme, un esame della filosofia della storia del sec. 19º, influenzato dalle teorie della crisi diffuse dopo la guerra mondiale e rimasto fermo al primo libro, Das logische Problem der Geschichtsphilosophie (1922).