eternità La durata senza fine del tempo.
I Greci la intesero come infinita estensione nel tempo, che non ha avuto inizio e non avrà termine; ma già secondo Parmenide e poi secondo i neoplatonici, l’e. è piuttosto un puro presente.
Nella Sacra Scrittura l’e. spesso significa lunga durata e serie di secoli; ma attribuita a Dio esclude principio e fine e successione; e in tal senso passa in Agostino e in Boezio. Quest’ultimo distingue così l’aeternitas del nunc stans dalla sempiternitas del nunc in tempore, e dà dell’aeternitas la famosa definizione: interminabilis vitae tota simul et perfecta possessio (Consol. VI, pr. 6).
L’idea dell’e. come infinita durata e presente senza inizio e fine torna a farsi valere nella teologia medievale, che l’attribuisce solo all’ente perfetto.
Il concetto dell’e. come presente eterno è attribuito allo spirito dall’idealismo postkantiano.