Cantautore italiano (Genova 1940 - Milano 1999). È stato il primo artista italiano a introdurre nelle sue canzoni tematiche nuove, diverse da quelle sentimentali che fino ad allora avevano contraddistinto la musica leggera nazionale. Autore di testi ricchi di riferimenti letterari, nella sua produzione confluiscono svariate influenze, dal folk-blues alla musica popolare italiana.
Dopo aver compiuto gli studi classici nella sua città, cominciò a suonare la chitarra in un gruppo jazz, entrando al tempo stesso in contatto con cantautori come L. Tenco, G. Paoli e altri, con i quali contribuì a delineare all'inizio degli anni Sessanta la cosiddetta scuola genovese. Per molto tempo evitò di esibirsi in pubblico preferendo rivolgersi, con la sua produzione discografica, a un uditorio selezionato, in grado di apprezzare la delicata ispirazione e insieme gli umori polemici delle sue ballate. Dopo l'esordio con Nuvole barocche (1958) e il primo importante successo con La canzone di Marinella (1962), tutta la produzione di De A. è stata caratterizzata da un costante rinvio alla storia sociale e politica del paese, ma anche da riferimenti letterari: l'album Tutti morimmo a stento (1968) è ispirato alla poetica di F. Villon e quello de La buona novella (1970) ai Vangeli apocrifi, mentre Non al denaro non all'amore né al cielo (1971) è composto sui testi dell'Antologia di Spoon River di E.L. Masters. La denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia del potere, della guerra, le vicende delle minoranze emarginate e perseguitate, i destini collettivi dei popoli rom, dei nativi americani, dei Palestinesi, così come una vasta galleria di singoli personaggi costituiscono il centro di queste e altre opere. La morte, pensata e cantata nelle sue varie accezioni, rappresenta un altro tema ricorrente. Le strutture musicali sono sempre subordinate alla resa del testo: irregolarità metriche e libertà poetiche di ogni genere implicano un linguaggio musicale e un supporto strumentale non invadente, elastico, capace di lasciare spazio alle peculiari qualità interpretative della voce di De A., particolarmente ricca nel registro grave. I riferimenti musicali si estendono dal classico al folk, con poche concessioni ai tratti tipici del rock; dai modelli folclorici e dal blues, così come dalla musica medievale e rinascimentale, De A. ricava le armonie prevalentemente modali che caratterizzano molti suoi brani. Nel 1979 la vita familiare del cantautore viene scossa da un avvenimento eclatante: il rapimento suo e della compagna Dori Ghezzi in Sardegna ad opera dell'anonima sequestri, che li rilascerà dietro pagamento di un riscatto e una prigionia di circa quattro mesi. Da un intenso ricorso al dialetto (genovese, sardo, napoletano) sono caratterizzati gli ultimi tre album di De A., Creuza de mä (1984), Le nuvole (1990) e Anime salve (1996), che hanno visto la collaborazione di M. Pagani e I. Fossati. De A. ha inoltre creato interessanti versioni italiane di alcune canzoni di G. Brassens (Il gorilla, Marcia nuziale, Delitto di paese) e tradotto brani di B. Dylan e L. Cohen. È stato autore con A. Gennari del romanzo Un destino ridicolo (1996). Nel 2016 è stato edito il testo Sotto le ciglia chissà, raccolta di appunti e riflessioni che costituiscono un diario inedito e privato del cantautore, mentre nel 2018 la fondazione Fabrizio De André ha curato la pubblicazione del volume Anche le parole sono nomadi in cui è raccolta una selezione di testi delle sue canzoni; nel 2020 W. Veltroni ha ricostruito nel docufilm Il concerto ritrovato lo storico concerto tenuto nel 1979 a Genova dal cantautore e dalla Premiata Forneria Marconi.