• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Chabod, Federico

di Emanuele Cutinelli-Rendina - Enciclopedia machiavelliana (2014)
  • Condividi

Chabod, Federico

Emanuele Cutinelli-Rendina

Nato ad Aosta nel 1901 e morto a Roma nel 1960, C. fu tra i massimi storici del 20° sec., i cui studi spaziarono dalla storia tardo-medievale alla contemporaneistica, dalla storia delle idee a quella economica. Trovò in M. uno dei centri più profondi e costanti dei suoi interessi fin dalla tesi di laurea sul Principe, condotta sotto la guida di Pietro Egidi nell’Università di Torino e discussa nel luglio del 1924. La tesi, alla quale era giunto dopo larghe ricerche sulla genesi delle Signorie nell’Italia settentrionale, fu pubblicata, rielaborata e ampliata (Azzolini 1989-1990) l’anno successivo, e rimarrà il suo maggior contributo su Machiavelli. C. si era intanto visto affidare la curatela di un’edizione introdotta e commentata del Principe che uscì nello stesso 1924, suscitando l’immediato consenso di Benedetto Croce, il quale ben coglieva uno dei caratteri fondamentali dell’interpretazione di C., consistente nel dar

risalto, accanto al molte volte studiato Machiavelli teorico, al Machiavelli uomo “d’immaginazione” [...]; e cioè uomo di passione e di fantasia, la cui vita interiore culminò in un gran sogno, il sogno del Principe (B. Croce, Nuove pagine sparse, 2° vol., 19662, p. 229).

Già nei lavori d’esordio C. fu capace di tracciare una strada tutta sua, che non era quella dell’erudizione positivistica, pur pienamente posseduta e messa a profitto, ma ancor meno era l’altra che in quegli anni si esprimeva nell’approccio giuridico-sistematizzante di Francesco Ercole, di cui C. respingeva tanto il metodo quanto la curvatura tra l’autoritario e il nazionalistico che proprio allora tale approccio si apprestava a ricevere nella cultura fascista. Il proposito di battere altra via rispetto alle letture attualizzanti di M., intese a farne il profeta dell’Unità d’Italia o il teorico dello Stato etico, era peraltro ben trasparente nel bisogno profondo, da cui C. si mostrava mosso, di comprenderne l’opera non solo nel quadro della società che l’aveva vista nascere e nei confronti del quale essa intendeva agire, ma anche alla luce della complessa e inquieta personalità umana del suo autore.

Considerata pertanto sotto l’aspetto storico, piuttosto che l’opera di un precusore, anticipatrice di una nuova Italia, quella di M. appariva a C. «l’espressione teorica, il riassunto ideale dello svolgimento della vita italiana fra il Tre e Quattrocento» (Scritti sul Rinascimento [1950], 1965, p. 171). Tale interpretazione faceva centro essenzialmente sul Principe, che C. considerò sempre il vertice di M., e in ogni caso l’opera sua più tipica. Sul piano intellettuale come su quello pratico, essa rappresentava l’esito estremo delle dinamiche che nell’Italia centro-settentrionale avevano condotto alla crisi dei comuni, e attraverso il progressivo isterilimento delle dialettiche sociali su cui questi erano sorti, avevano finito con l’imporre la nuova figura del signore ordinatore e pacificatore. Sennonché tale signore, proprio per il modo in cui si era imposto sulla scena e per la stessa materia sociale che era chiamato a governare, non era in realtà, a giudizio di C., che l’espressione compiuta di quella perdita di sostanza etico-civile che aveva reso la società comunale incapace di pervenire a forme più mature e compiute di statualità. Era proprio per contrastare questo processo di decadenza che M. aveva scolpito, quasi estraendoli ed essenzializzandoli dalla recente storia italiana, i tratti del principe nuovo:

Questo mondo, vuoto di profondi motivi morali e politici, senza forza di masse, vivente solo nella isolata virtù di individui sparsi, i quali imprimono la propria orma in una materia fiacca e senza coesione, viene espresso nella sua primordiale e suprema natura nel Principe (Scritti su Machiavelli [1925], 1964, p. 56).

Così, nel delineare il principe nuovo, M. per un verso mostrava la sua straordinaria intelligenza storica, capace di penetrare il senso di tutta un’epoca; ma per altro verso, indicando il soggetto del riscatto proprio nella solitaria figura del principe, avulsa da qualsiasi realtà etica e sociale, forgiava uno strumento del tutto interno alla crisi stessa. Donde per C. non solo il carattere di «illusione» del Principe, ma anche alcuni degli equivoci più significativi in cui M. era caduto, come quello sulle armi mercenarie, considerate e quasi ossessivamente assolutizzate quali causa, piuttosto che effetto, della crisi italiana.

L’altro aspetto della sua interpretazione generale – non meno importante del primo e parimenti produttivo di notevoli analisi specifiche – consisteva nel cogliere nella personalità e nella psicologia di M. una «possente immaginazione creatrice» (Scritti su Machiavelli [1925], 1964, p. 56) che al Fiorentino consentiva di elaborare la propria esperienza storica e trascenderla in una lezione di verità, l’autentica verità dell’agire politico. Della politica M. aveva saputo comprendere meglio di quanto fosse mai avvenuto prima i lineamenti essenziali e l’intima necessità. In ciò, facendo propri i termini dell’interpretazione crociana di un M. scopritore dell’autonomia e della necessità della politica, C. indicava l’acquisizione universale e imperitura, sul piano del pensiero, dell’opera di M.; acquisizione alla quale egli era appunto potuto pervenire grazie alla potenza e alla produttività della sua «immaginazione»:

ecco sin da ora – scriverà nel suo ultimo importante lavoro machiavelliano – quel non fermarsi mai all’analisi, pur lucida, di una determinata situazione politica, anzi il bisogno direi istintivo di risalire d’un subito da quei dati di fatto a considerazioni di carattere generale, d’intravvedere in quel concreto episodio una delle tante e mutevoli incarnazioni di qualcosa che non muta, perché eterno – la lotta per la potenza, e cioè l’agire politico. Nelle considerazioni di questo funzionario intorno agli eventi del giorno, in relazioni ufficiali al suo governo, irrompe già la grande “immaginazione” machiavelliana: e vale a dire l’improvvisa e folgorante intuizione, in tutto simile a quella del grande poeta, che in un evento qualsivoglia coglie e afferra il ritmo di una vicenda eterna ed universale, connaturale agli uomini (Scritti su Machiavelli [1925], 1964, p. 373).

A questa interpretazione di M., già sostanzialmente delineata nella monografia del 1925, C. rimarrà sempre fedele, avendo peraltro modo di approfondirla e specificarla in diversi lavori successivi: dal saggio del 1927 in cui, in polemica con Friedrich Meinecke, argomentava a favore di una composizione di getto di tutto il Principe, alla ‘voce’ pubblicata nel 1933 nell’Enciclopedia Italiana, dalla conferenza del 1952 su Metodo e stile di Machiavelli, ove il motivo esegetico dell’«immaginazione politica» gli consentiva di formulare notevoli osservazioni sullo stile, fino al corso accademico dell’anno seguente su Il segretario fiorentino, nel quale ripercorreva il lento accumularsi dell’esperienza politico-diplomatica di Machiavelli.

Conseguenza della sua tesi di fondo sul significato storico del Principe e della sua «inattualità» era che non certo in senso moderno poteva parlarsi di «nazione» e di «Stato» in M., come avveniva nelle tante letture a cui con sobrietà e quasi implicitamente C. si era opposto fin dai suoi primi scritti (Sasso 1964). Privo di carattere nazionale quando tale carattere lo si fosse inteso alla maniera romantica, il Principe aveva però per C. altro e maggiore significato ‘nazionale’. In senso generale, perché dava giustificazione sul piano del pensiero di ciò che la storia europea veniva elaborando nel suo seno: ossia la formazione di quegli Stati nazionali che M. legittimava, in forza del suo naturalismo, nella loro particolarità e nella loro assoluta indipendenza da ormai tramontati ideali universalistici. Per questo verso il Principe apriva il nuovo corso della storia europea come storia di nazioni. Ma l’operetta aveva inoltre un valore nazionale in senso tutt’affatto particolare, perché offriva agli italiani, se non certo una profezia della loro unità, un più intimo richiamo alla serietà e alla durezza della lotta politica. Ed era questa una severa lezione che C., lasciando risuonare nella sua pagina accenti desanctisiani, ma anche gentiliani e forse gobettiani, vedeva impartita da M. ai suoi stessi contemporanei contro lo spirito dei tempi.

Nel corso universitario che più tardi (1943-44) dedicò all’idea di nazione, C. osservava che nello svolgimento storico di tale idea – con considerazioni che poi varranno in parte anche per la nozione di Stato – a M. va assegnata una funzione che potrebbe esser detta di premessa, in quanto fu bensì con lui che divenne non più proponibile, nella storia del pensiero politico europeo, l’universalismo medioevale, ma il suo interesse andava piuttosto all’unità statale che non alla nazione. E quindi, se anche in lui è possibile scorgere varie attenzioni per il ‘carattere’ e la ‘natura’ dei popoli, per un altro e più sostanziale aspetto egli si colloca al di qua della genesi della moderna idea di nazione, nei confronti della quale costituisce certo una premessa importante, ma piuttosto remota.

Bibliografia: Gli scritti su M. di C. sono riuniti nel 1° vol. delle Opere di Federico Chabod. Scritti su Machiavelli, Torino 1964, più volte ristampato e da ultimo con prefazione di C. Vivanti (1993). Vanno inoltre tenuti presenti gli Scritti sul Rinascimento, Torino 1965, e quindi i due corsi universitari, usciti postumi, entrambi a cura di A. Saitta, E. Sestan: L’idea di nazione, Bari 1961, e Storia dell’idea d’Europa, Bari 1961.

Su C. interprete di M. si vedano la recensione di G. Sasso agli Scritti su Machiavelli, «La cultura», 1964, 2, pp. 646-59; G. Sasso, Il guardiano della storiografia. Profilo di Federico Chabod e altri saggi, Bologna 20022, pp. 1-210; G. Sasso, Storiografia e decadenza, Roma 2012, pp. 122-33.

Si vedano inoltre: L. Azzolini, Note in margine alla tesi di laurea di Federico Chabod: “Del Principe di Niccolò Machiavelli”, «Annali dell’Istituto italiano per gli studi storici», 1989-1990, 11, pp. 635-63; E. Cutinelli-Rendina, Rileggendo gli Scritti su Machiavelli di Federico Chabod, in Nazione, nazionalismi ed Europa nell’opera di Federico Chabod, Atti del Convegno, Aosta 5-6 maggio 2000, a cura di M. Herling, P.G. Zunino, Firenze 2002, pp. 1-40.

Vedi anche
storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici. ● Il complesso delle opere storiche scritte in un determinato periodo o relative a un determinato argomento o basate su un determinato ... Giuliano Procacci Storico italiano (Assisi 1926 - Firenze 2008). Partigiano, partecipò attivamente alla Resistenza nel Bellunese nelle formazioni di Giustizia e libertà. Dopo gli studi all'università di Firenze con C. Morandi, completò la sua formazione storica con F. Chabod all'Istituto italiano per gli studi storici ... Adolfo Omodèo Storico italiano (Palermo 1889 - Napoli 1946). Dedicatosi dapprima alla storia delle origini del cristianesimo, Omodeo, Adolfo si è poi rivolto alla storia del Risorgimento, dei rapporti fra cattolicesimo e civiltà moderna nel sec. XIX e a discussioni metodologiche e storiografiche, attraverso studi ... Luigi Firpo Storico italiano (Torino 1915 - ivi 1989), dal 1956 ha insegnato storia delle dottrine politiche all'univ. di Torino. Socio nazionale dei Lincei (1988). La sua vastissima attività è stata soprattutto volta all'arco di tempo dall'Umanesimo alla Controriforma, con particolare attenzione ai problemi del ...
Tag
  • NICCOLÒ MACHIAVELLI
  • FRIEDRICH MEINECKE
  • FRANCESCO ERCOLE
  • BENEDETTO CROCE
  • FEDERICO CHABOD
Altri risultati per Chabod, Federico
  • Chabod, Federico
    Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
    Federico Chabod Sergio Bertelli L’importanza della figura di studioso di Federico Chabod, uno tra i massimi storici del Novecento italiano, non si limita alla sua produzione scientifica, né alla rilevanza dell’impegno politico che profuse nel difendere il confine occidentale dell’Italia. Il suo impegno ...
  • Chabod, Federico
    Dizionario di Storia (2010)
    Storico (Aosta 1901-Roma 1960). Docente di storia moderna nelle università di Perugia (1934), Milano (1938) e Roma (1946), redattore, per la parte storica, dell’Enciclopedia italiana dal 1928 al 1943, direttore dell’Istituto italiano per gli studi storici in Napoli dal 1947, socio nazionale dei Lincei ...
  • Chabod, Federico
    Enciclopedia on line
    Storico italiano (Aosta 1901 - Roma 1960); prof. di storia mod. nelle univ. di Perugia (1934), Milano (1938) e Roma (1946), redattore, per la parte storica, dell'Enciclopedia Italiana dal 1928 al 1943, direttore dell'Istituto italiano per gli studi storici in Napoli dal 1947, socio nazionale dei Lincei ...
  • CHABOD, Federico
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 24 (1980)
    Franco Venturi Nacque ad Aosta il 23 febbr. 1901. Il padre Laurent, notaio, era originario della Valsavaranche; la madre, Giuseppina Baratono, era di famiglia eporediese. Lo Ch. venne presto conquistato dalla passione dell'alpinismo (il 29 agosto del 1920 compì con lo zio Michele Baratono e con Mario ...
  • CHABOD, Federico
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    Storico, morto a Roma il 14 luglio 1960. All'elenco delle sue opere va aggiunta la Storia della politica estera italiana dal 1871 al 1896, I, Le premesse, Bari 1951. Era stato eletto presidente del Comitato internazionale di scienze storiche (1955) e socio naz. dei Lincei (1956). Con la Storia della ...
  • CHABOD, Federico
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    Storico, nato ad Aosta il 23 febbraio 1901. Allievo di P. Egidi a Torino, è stato professore di storia politica moderna nell'università di Perugia (1934-38), di storia medievale e moderna nell'università di Milano (1938-46), ed è, dal 1946, professore di storia moderna nell'università di Roma e, insieme, ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
federico
federico s. m. [dal nome di Federico II di Prussia] (pl. -ci). – Moneta d’oro del regno di Prussia (ted. Friedrichsdor), coniata dal 1750 al 1857 e in circolazione fino al 1874, del valore di 5 talleri e 2/3, con il busto del sovrano al...
federazióne
federazione federazióne s. f. [dal lat. tardo foederatio -onis]. – 1. Il federarsi. Più spesso concr., insieme di stati confederati, di cui si ebbero parecchi esempî nella Grecia antica (di solito indicati impropriam. col nome di leghe,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali