Fès (arabo Fās; fr. Fez o Fēs) Città (946.815 abitanti ab. nel 2004; 1.050.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana) del Marocco, capoluogo della provincia omonima (5400 km2), posta a 350 m. s. m. sulle due rive dell'Oued Fez, affluente di sinistra del Sebu, in una regione ricca di acque, ben coltivata e fittamente abitata. È nodo di comunicazioni fra l'Atlante e l'Algeria e fra Tangeri e i passi del Medio Atlante, attraversato dalla ferrovia Rabat-Oujda.
La città, che è una fra le più attraenti del mondo islamico, è divisa in due nuclei, cinti da bastioni in terra battuta: il nucleo antico (arabo F. el-Bālī), sul fondo della vallata e sulle pendici che risalgono verso S e verso N, caratteristico per il dedalo di viuzze, per i sūq (mercati), vivaci e pittoreschi, per le magnifiche moschee, per le alte case con cortili e fontane, per i numerosi canali d'irrigazione; il nucleo nuovo (arabo F. el-Gedīd), che domina il vecchio, su un'alta spianata, con gli edifici del governo (Dār el-Makhzen) e con palazzi privati recinti da giardini, col suo animatissimo ghetto. Vi sono inoltre sobborghi militari e infine la città nuova (europea), sviluppatasi, a partire dal 1911, intorno alla stazione ferroviaria, con i quartieri residenziali, commerciali e industriali.
Fiorente mercato agricolo, F. è sede di industrie alimentari, tessili, meccaniche e del cuoio; attiva è la lavorazione artigianale di tappeti e filigrane. Possiede un aeroporto.
La fondazione dell'antica F. avvenne tra la fine dell'8° e l'inizio del 9° sec. d. C., in due successivi momenti, per opera dei sovrani Idrisidi. Ma il periodo più brillante della sua storia fu dal sec. 13° al 16°, sotto la dinastia dei Merinidi, che fondarono Fez nuova e arricchirono la vecchia e la nuova città di splendidi edifici. Una certa decadenza è invece subentrata sotto le dinastie sadiane (sec. 16°) e filālī (sec. 17°). Nel 1911 entrarono in F. le truppe francesi. Le moschee più antiche ricordano i primi santuarî orientali dell'Islam, se pure i minareti quadrati e coperti di cupola rivelano influenze della Tunisia. La moschea Qarawiyyīn, del sec. 9°, fu ampliata nel 1135 sotto gli Almoravidi ed è sede di un'importante università musulmana. Gli Almohadi dettero a F. una nuova cinta di mura in parte tuttora conservata. Nella città nuova sussistono le fortificazioni e due moschee, tipiche dell'arte ispano-moresca del periodo della dinastia dei Merinidi, sotto i quali F. si arricchì di madrase, adorne di ceramiche, stucchi, legni scolpiti, tra le opere più perfette dell'Islam occidentale.