(arabo Ṭàngia) Città del Marocco settentrionale (669.685 ab. nel 2004), capoluogo della prov. di T.-Tétouan (11.570 km2 con 2.586.000 ab. nel 2007). Situata allo sbocco occidentale dello Stretto di Gibilterra, in una magnifica baia riparata a O del Capo Spartel, si adagia ad anfiteatro su alcune colline e si divide in una parte vecchia, in alto, con un labirinto di viuzze tortuose dominate dalla casba e con un vivace mercato, e una parte moderna, in basso, lungo il mare, con edifici europei e grandi alberghi. La sua condizione di città internazionale e di porto franco e la favorevole posizione strategica hanno agevolato lo sviluppo del commercio, che costituisce la principale attività economica degli abitanti. Dal porto si esportano pelli, datteri, mandorle e pesce e si importano cereali, manufatti e macchinari; molto vivace è anche il movimento turistico. Vi hanno sede industrie alimentari, tessili, chimiche, cantieristiche ed elettrotecniche. Collegata per strada e ferrovia alle principali città del paese, T. è dotata di un aeroporto internazionale.
Tra le più antiche città dell’Africa settentrionale, Tingis (gr. Θίγγις) fu sempre centro esclusivamente indigeno (berbero), pur avendovi preso stanza Puni e Gaditani. Dapprima sotto influenza punica, fu in seguito (2° e 1° sec. a.C.) residenza dei re mauri; per essersi ribellata a Bogud (38 a.C.), ottenne da Ottaviano il diritto di cittadinanza romana e l’appellativo di Iulia; da Claudio ebbe lo ius coloniae e fu fatta capitale della Mauretania occidentale.
In età moderna, la notevole importanza commerciale e strategica di T., sulla soglia del Mediterraneo, ha fatto sì che verso essa si concentrassero le mire delle potenze mediterranee o aventi interessi di varia natura nel Mediterraneo, di fronte all’incapacità dei sovrani del Marocco. I trattati franco-inglesi e franco-spagnoli del 1902 e soprattutto la convenzione franco-spagnola del 1912, riconoscendo la triplice partizione politica e giuridica del territorio marocchino (zona spagnola, zona francese e zona internazionale), fissarono i limiti territoriali di T. come entità distinta. La sistemazione giuridica definitiva fu data alla Zona di T. dapprima dalla conferenza anglo-franco-spagnola del 1923, poi dalla conferenza del 1928, cui partecipò anche l’Italia. Rimasto sospeso durante la guerra per l’occupazione spagnola (luglio 1940), lo statuto internazionale di T. fu ripristinato dalla convenzione franco-inglese firmata a Parigi nel 1945: titolare della sovranità del territorio continuava a essere formalmente il sultano; il potere esecutivo era affidato alla Commissione internazionale di controllo. Il regime internazionale di T. non poteva però sopravvivere alla fine dei protettorati francese e spagnolo del Marocco (trattato franco-marocchino del 2 marzo 1956 e trattato ispano-marocchino del 7 aprile 1956) e al riconoscimento, fatto dall’una e dall’altra potenza, dell’unità territoriale del Marocco indipendente, sotto la sovranità effettiva del sultano. A conclusione dei negoziati apertisi il 1° giugno, fu firmato a Rabat il 5 luglio 1956 un accordo inteso a dare una sistemazione provvisoria alla condizione giuridica di Tangeri. La conferenza svoltasi successivamente a T. si concluse con una dichiarazione e un protocollo firmati il 29 ottobre, con i quali il regime internazionale di T. ebbe termine a partire dal 1° gennaio 1957. Il 30 agosto 1957 tuttavia il governo marocchino confermò al territorio di T. i privilegi economici e fiscali sino allora goduti. Tali privilegi, aboliti nel 1960, furono ripristinati nel 1962 limitatamente all’area portuale.