Nella tecnica microscopica, la prima operazione, necessaria a conservare l’oggetto che si vuole osservare (un intero organismo, o un frammento di organo, di tessuto ecc.). Si ottiene mediante trattamenti fisici (congelamento, calore umido e secco), o chimici (miscele a base di alcol, formalina, soluzioni di sali di metalli pesanti, acidi, basi ecc.) in grado di denaturare rapidamente le proteine e farle precipitare in stato di gel, e di rendere insolubili gli altri componenti cellulari. Una tecnica particolare è la f. per congelamento-essiccamento, che consiste nel rapido prelievo del tessuto, nel raffreddamento alla temperatura dell’azoto liquido, nella disidratazione a temperature fra −60 e −30 °C, seguita da inclusione in paraffina.
In oculistica, la capacità dell’occhio di assicurare la formazione dell’immagine, in modo costante, sulla fovea della regione maculare della retina.
In psicanalisi, lo stretto legame tra certi impulsi istintuali e impressioni od oggetti dell’infanzia. Gli impulsi, in tal caso, non si sviluppano, e ciò può dar luogo sia a forme di perversione (qualora essi non siano ricusati dall’Io adulto) sia a formazioni di compromesso e a sintomi nevrotici (se l’Io se ne difende con la rimozione o altro meccanismo). La forma della nevrosi dipende dal luogo o livello di f. degli impulsi: così la f. agli oggetti infantili della ‘fase fallica’ predispone all’isterismo, la f. alla ‘fase anale’ alla nevrosi ossessiva ecc.