In genetica, l’idoneità di un organismo all’ambiente, cioè il suo valore adattativo. Si può esprimere come la probabilità con cui uno dei due alleli di uno stesso gene viene trasmesso alle generazioni successive rispetto all’altro. Questa differenza dipende dalle caratteristiche fenotipiche che l’allele produce in condizioni di omo- o di eterozigosi. Si può dare una valutazione quantitativa della f. assegnando il valore 1 a quello dei tre genotipi, AA, Aa, aa, che presenta la minima mortalità, cioè la f. più alta, e assegnando agli altri il valore relativo in funzione dell’unità, che risulta dal rapporto con la mortalità del primo. Il valore di f. può variare quindi da 0 (mortalità o sterilità totale) a 1 (valore adattativo massimo).