Denominazione assunta (nel 1934-38 e nella seconda metà degli anni 1940) da raggruppamenti di movimenti o di partiti politici di sinistra, per contingenti motivi elettorali o per più vasto programma politico. Il termine f. indica la funzione di difesa del raggruppamento (nel 1935 il VII congresso dell’Internazionale comunista promosse la costituzione di f. in Europa, contro l’ascesa del fascismo e del nazismo).
In Spagna, il Frente popular nelle elezioni politiche del 1936 riuscì a rovesciare il partito conservatore e, nonostante le divergenze fra tendenze comuniste e anarchiche, resse con impronta anticlericale il governo spagnolo fino alla vittoria franchista.
In Francia, il Front populaire (1934) ottenne la vittoria con le elezioni del 1936 (L. Blum formò il governo), premessa di un largo programma di riforme sociali; ma si dissolse durante la Seconda guerra mondiale, per la difficile posizione in cui venne a trovarsi il Partito comunista francese, che appoggiò la politica sovietica di accordo con la Germania.
In Italia, un f. popolare si costituì per le elezioni politiche del 1948, ma si sciolse nell’agosto dello stesso anno.
Governi di f. popolari, o con denominazioni affini, si sono avuti in Romania, Ungheria, Bulgaria, Cecoslovacchia, fase di passaggio verso governi comunisti; sono sorti anche in paesi latino-americani.