Fiume del Lazio (158 km, bacino 5020 km2, compreso il Fucino), tributario del Tirreno, formato dall’unione del Gari con il Liri (Gari-Liriano). Nasce con il nome di Liri dai Monti Simbruini presso Cappadocia, percorre verso SE una valle stretta e incassata, riceve a sinistra l’emissario del Fucino (ora prosciugato). Poi la valle s’allarga, il Liri bagna Sora, riceve il Fibreno che gli porta un notevole tributo d’acqua. Sotto Ceprano si unisce al Sacco, allargandosi notevolmente. Riceve, quindi, il Melfa. Si dirige di nuovo a SE e si unisce al Rapido (o Gari) formando il Garigliano. Questo si apre la via tra gli Aurunci e il vulcano di Roccamonfina, percorre una pianura sedimentaria e si getta nel mare dopo aver ricevuto l’Ausente, segnando nell’ultimo tratto il confine tra Lazio e Campania. La portata media a Suio è di circa 120 m3 al secondo. Le sue acque sono utilizzate per produzione di energia elettrica, cartiere (Isola del Liri) e irrigazione.
Il 1° novembre 1860, l’esercito piemontese attraversò il G. e dopo un’aspra battaglia costrinse i borbonici a ripiegare su Gaeta.
Nella Seconda guerra mondiale, dal novembre 1943 al maggio 1944, il G. fu teatro delle battaglie, decisive per le sorti dell’avanzata degli Anglo-americani verso Roma, dette del G. o anche di Cassino.