Nome d'arte del pittore e scultore tedesco Hans-Georg Kern (n. Deutschbaselitz, Sassonia, 1938). Esponente di spicco della pittura espressionista, la sua ricerca pittorica è stata caratterizzata dalla scelta di colori violenti su quadri dalle grandi dimensioni dove prevalgono soggetti familiari e temi afferenti il disagio e la malattia mentale. Nella scultura e nella grafica, dopo essersi riappropriato della tradizione germanica, ha elaborato una ricerca originale in cui si evidenziano anche spunti desunti dall'arte italiana.
Espulso per "immaturità sociopolitica" dalla Hochschule für bildende Künste di Berlino Est, ha completato gli studi (1957-62) alla Hochschule für bildende Künste di Berlino Ovest con H. Trier (1915-1999), esponente della pittura informale tedesca. Fin dalle sue prime opere B. si è espresso attraverso uno stile caratterizzato dall'uso di materie dense, cromaticamente accese, e da una gestualità violenta; con l'isolamento, la frammentazione e, dal 1969, il capovolgimento del soggetto ha superato le forme tradizionali della composizione e della prospettiva in opere di grande formato, nelle quali un ruolo primario giocano ricordi autobiografici di luoghi e di persone, memorie storiche e riferimenti culturali. Dai primi anni Ottanta l'artista ha sperimentato questo suo approccio materico-gestuale anche nel campo dell'incisione e della scultura; in quegli stessi anni, parallelamente all'emergere del neoespressionismo, la sua ricerca ha cominciato a ottenere più ampi riconoscimenti (nel 1986 il Keiserring di Goslar). B. ha insegnato pittura alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste a Karlsruhe (dal 1978) e, dal 1983, alla Hochschule der Künste di Berlino. All'opera di B., presente nelle più significative collezioni e rassegne di arte contemporanea, sono state dedicate importanti mostre: nel 1990 alla Nationalgalerie im Alten Museum di Berlino, nel 1992 alla Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung di Monaco, nel 1995 al S. R. Guggenheim Museum di New York, nel 1999 al Deutsche-Guggenheim di Berlino e nel 2018 alla Fondazione Beyeler di Basilea. In Italia, dove B. ha spesso soggiornato e lavorato (a partire dal 1965, anno in cui gli fu assegnata una borsa di studio a Firenze), le sue opere, oltre che alla Biennale di Venezia (1980, 1995), sono state esposte in particolare a Firenze (1988, Palazzo Vecchio), Bologna (1997, Galleria d'arte moderna) Genova (2004, Palazzo della Borsa Nuova), Napoli (2008, Museo Madre), Roma (2017, Palazzo delle esposizioni) e Venezia (2021, Magazzino del Sale). Nel 1989 è stato insignito in Francia dell'onorificenza di Chevalier de l'ordre des arts et des lettres e nel 2002 di Commandeur de l'ordre des arts e des lettres.