Cartografo (Rupelmonde, Fiandra, 1512 - Duisburg 1594). Abile costruttore di astrolabî, sfere armillari, ecc. e anche provetto agrimensore, iniziò l'attività cartografica con una carta della Palestina (1537), cui fece seguire un mappamondo cordiforme (1538), una grande carta della Fiandra in 4 fogli (1540), un globo terrestre (1541) e, dieci anni dopo (1551), un gemello globo celeste. Si stabilì poi a Duisburg e qui, dal suo laboratorio, uscirono la grande carta d'Europa in 15 fogli (1554), la carta delle Isole Britanniche in 8 fogli (1564), probabilmente in gran parte opera di un suo collaboratore, poi il planisfero ad usum navigantium in 18 fogli (1569) rimasto famoso per la proiezione cilindrica isogona a latitudini crescenti (detta proiezione, o carta, o metodo di M.) tuttora usata nella navigazione lossodromica, e ancora una carta del Nuovo Mondo (15 fogli), oggi perduta. Ma M. vagheggiava il progetto di elaborare una specie di enciclopedia cosmografica sintetica. Di essa ci restano la Chronologia (1569), la raccolta delle tavole geografiche di Tolomeo (in numero di 28) ricostruite con faticoso lavoro critico (1578) e poi accompagnate dal testo della geografia tolemaica (1584); infine, opera di gran lunga maggiore, l'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura, del quale uscirono prima le carte della Gallia, del Belgio inferiore e della Germania, 61 in tutto (1585), poi quelle dell'Italia, Slavonia e Grecia, in numero di 23 (1589); infine una terza parte, di 29 carte, che reca il titolo complessivo suddetto (Atlas, ecc.), ma apparve solo postuma, nel 1595, a cura del figlio Rumoldo. Il successo di questo Atlas, che ha dato il nome a tutte le raccolte di carte geografiche moderne, fu enorme. M., autore anche di opere filosofiche e letterarie, può considerarsi il riformatore della cartografia scientifica moderna, in quanto sistemò in modo organico tutto il vasto materiale esistente all'epoca, utilizzando anche largamente quello precedentemente prodotto dai cartografi italiani.